Benevento

“Allo stato attuale nulla è cambiato e siamo ancora in attesa che la Provincia faccia questo intervento di somma urgenza che è stato anche concordato con la Soprintendenza”. Il sindaco di Apice, Angelo Pepe torna a tuonare contro la Provincia per i tempi lunghi degli interventi di somma urgenza che dovranno mettere in sicurezza l'antico ponte crollato ad agosto scorso. Opere che dovrebbero consentire anche la rimozione dei detriti e delle pietre cadute nel fiume calore e che rappresentano un pericolo anche in caso di eventuali abbondanti piogge. “Mi sembra di rivivere le stesse cose di marzo scorso” ha rimarcato, deluso, la fascia tricolore di Apice che per la vicenda del ponte storico aveva lanciato l'allarme mesi prima del crollo. Ne erano seguiti sopralluoghi, intenti, ma il risultato è stato il cedimento. Le pietre dello storico manufatto in seguito al crollo sono poi finite nel fiume Calore creando una sorta di sbarramento: “La stagione invernale è alle porte e con i nubifragi che ormai sono sempre più frequenti siamo in apprensione sia per il fatto che le pietre del monumentale ponte sono finite nel corso del fiume creando uno sbarramento, sia perchè il ponte storico potrebbe subire ulteriori e ancora maggiori danni irreparabili. Presagio della perdita definitiva del ponte. Bisogna liberare immediatamente le pile del ponte dal materiale. Attività che compete alla Provincia con la quale sono stati fatti dei sopralluoghi, incontri ma nulla si fa. Nel momento in cui la politica non prende quelle decisioni e precauzioni per preservare i beni storici significa che non c'è la volontà di preservare la storia”.

E' arrabbiato, amareggiato l'ingegnere Pepe che non riesce proprio a capire il perchè di questi continui cortocircuiti con l'ente di piazza Castello. “Come sindaco mi sento impotente non posso fare nulla, purtroppo. La vicenda è stata posta all'attenzione dei massimi livelli istituzionali e più che scrivere in continuazione non posso fare. Il mio è un grido di dolore. La mia amministrazione per quanto attiva, di fronte alle competenze delle amministrazioni di secondo livello non può interferire. Ho l'impressione che la provincia di Benevento guardi altrove. Evidentemente non ha un obiettivo di pianificazione delle esigenze del territorio”.

Altra questione denunciata è lo stato in cui versa la strada che da Benevento conduce ad Apice: “Le condizioni della Sp 27 sono sotto gli occhi di tutti. Si parla sempre più spesso di aree interne ma noi siamo un'area di cinta perchè in prossimità della città, ma la verità è che un mezzo di soccorso che deve raggiungere gli ospedali di Benevento o viceversa Apice, se si trova davanti un mezzo pesante, impiega il doppio del tempo per percorrere pochi chilometri, anche 40 minuti e questo non è possibile. Non so cosa fare. Ho l'impressione che la politica della Provincia di Benevento quest'area non la guardi. Mi sono forse comportato male? Allora chiedo scusa ma preciso: sono il sindaco di Apice e ho l'obbligo di lanciare allarmi per preservare cittadini e territorio che merita la giusta attenzione. Ho sbagliato perchè l'ho messo troppo in risalto? Chiedo scusa a tutti ma ormai siamo in una condizione di abbandono tale non più sostenibile.
La Provincia aveva avviato il discorso del Comitato istituzionale di sviluppo e avevamo presentato delle ipotesi progettuali. Allo stato non so nemmeno se questi progetti, proposte siano state inserite. Nessuno ci dice niente. La Provincia non mette intorno al tavolo gli organismi istituzionalmente competenti per pianificare".

E' un fiume in piena il sindaco Angelo Pepe che cerca risposte e spiegazioni anche in merito alla progettazione di opere che potranno essere finanziate dai fondi del recovery: "Abbiamo fatto tutta una pianificazione: alta capacità, mettere in collegamento la zona industriale di Benevento passando per Apice con la Stazione Hirpinia, strade di collegamento, un master plan presentato in cui mettevo in evidenza le infrastrutture necessarie. Di tutto questo non conosco l'esito. Credo nel Pnrr ma se questi sono i termini, i tempi e i modi di fare credo che perderemo un'occasione unica che in questo momento ha il Paese, Il Sannio e la regione. Purtroppo il tempo massimo è già passato. O ci dicono che Apice deve essere escluso dal contesto geografico di questa aree lo dicano chiaramente, ma se Apice fa parte di questo contesto pretendo che la nostra comunità abbia la possibilità di sedere a quel tavolo per programmare. Spero che l'intera comunità sannita e di Apice presto venga messa al corrente circa le programmazioni per i programmi di sviluppo".