Sarno

Si sono riuniti stamattina, nella sala consiliare del Comune di Sarno, diversi soggetti e enti del territorio per la sottoscrizione del  protocollo d’intesa  triennale, promosso dalla Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino - MiBAC e finalizzato alla tutela, valorizzare  e promozione del sito archeologico  e del territorio del Comune di  Sarno. All’incontro sono intervenuti il presidente della Fondazione Carisal, Domenico Credendino e il direttore Francesco Paolo Innamorato.

Lo scopo del protocollo è quello di programmare un quadro integrato di interventi al fine di valorizzare il patrimonio archeologico-culturale-storico-naturalistico della città di Sarno ed in particolare della località di Foce.

L’accordo è stato sottoscritto da Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino MiBAC, Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale dell'Università degli Studi di Salerno, Comune di Sarno, Direzione Regionale Musei Campania, Ente Parco Regionale del Bacino Idrografico del Fiume Sarno, Distretto Turistico “Pompei, Monti Lattari, Valle del Sarno” unitamente al Coordinamento dei Distretti Turistici della Regione Campania, Pro Loco di Sarno, Fondazione Carisal e  "5 Sensi – cooperativa sociale". 

"I soggetti firmatari si sono resi disponibili a collaborare ai fini della valorizzazione del patrimonio archeologico presedente sul  territorio sarnese ognuno secondo le proprie competenze e possibilità dando vita ad una strategia comune che garantisca uno sviluppo turistico del territorio - si legge nella nota a corredo dell'iniziativa -. In particolare, si intende ideare e diffondere un organico percorso di valorizzazione che comprenda l’Area archeologica del teatro ellenistico, il Parco Cinque Sensi, la chiesa di Foce ed il Museo archeologico della Valle del Sarno, promuovere  programmi di studio, di ricerca e di formazione riguardanti la conoscenza del patrimonio culturale finalizzati alla valorizzazione degli aspetti archeologici, paesaggistici, ambientali, flora - faunistici ed alla riqualificazione e rilancio dell’offerta turistica, allo scopo di garantire una fruibilità continua dell’area archeologica e del Museo da studiosi, residenti e visitatori".