Cala il sipario sulla tredicesima edizione, finalmente in presenza, del meeting simbolo di Biogem, la più partecipata e interattiva di sempre, a parere del Presidente Ortensio Zecchino, e ‘’limitata solo dalla tirannia del tempo’’. Un inconveniente evidenziato, negli anni scorsi, dal compianto Paolo Isotta, ricordato nel corso di uno spettacolo ideato dal maestro Nazzareno Carusi, che ha anche accompagnato al piano l’attrice Lara Sansone e la violoncellista Ludovica Rana.
Ad aprire i lavori Dino Cofrancesco, che, nella sua prolusione, attraverso una raffinata lettura di Isaiah Berlin, ha potuto fornire ai presenti gli strumenti adeguati per la comprensione del torrenziale dibattito odierno sulla libertà. Dopo di lui, il Premio Nobel Martin Chalfie, introdotto dal Direttore Scientifico di Biogem, Giovambattista Capasso, ha elevato un inno alla libertà della ricerca di base, spesso bistrattata, ma sempre capace di ‘’ampliare le conoscenze del mondo’’. Una relazione intrisa di un vissuto straordinario, e in grado di fare breccia su tanti giovani, ricercatori e non, grazie a una rappresentazione plastica di quella ‘serendipity’ che molto affascina il mondo della ricerca anglosassone e che tanta parte ha avuto nella storia della scienza.
Antonio Ereditato, memoria storica del meeting, ha chiacchierato con l’ambasciatore Silvio Mignano sul destino futuro del nostro pianeta, mentre il suo collega romano Fausto Sciarrino, allievo del Nobel Giorgio Parisi, ha stupito tutti con accenni alla rivoluzione in corso della meccanica quantistica. Tanto da stimolare la programmazione di un corso, coordinato dallo stesso Ereditato, da tenere ad Ariano Irpino. Biogem conferma, dunque, il suo ruolo attivo nel promuovere la cultura scientifica. Ma non solo quella, come attestano il confronto tra Aldo Schiavone ed Ernesto Galli della Loggia, stuzzicati da Francesco Di Donato, su Eguaglianza e libertà.
E come conferma la ‘lectio magistralis’ del Cardinale Giovanni Battista Re sulla libertà religiosa, preceduto da Mons. Franco Buzzi e dal Pastore Dieter Kempen, su libero e servo arbitrio.
Il grecista Giulio Guidorizzi, vincitore del Premio Letterario Maria Antonia Gervasio’ per il suo ‘Sofocle. L’abisso di Edipo’, ha deliziato la platea, improvvisando una lezione sulla libertà e il destino nella tragedia greca, pochi minuti dopo la dotta relazione del professore Francesco De Sanctis sulle ‘Figure storiche della libertà’, mentre la grande letteratura aveva già illuminato la sala con Danilo Breschi e la ‘libertà in Dostoevskij’.
E ancora, tornando ai giorni nostri, il dibattito sui confini etici della libertà nell’economia tra Antonio Paganetto e Vincenzo Scotti, moderati da Marco Filoni e preceduti da una relazione sul rapporto tra libertà e identità digitale, tenuta da Anna Maria Mandalari, dell’Imperial College di Londra. Della libertà in architettura ha invece parlato Mario Panizza, in una lezione ricca di spunti cinematografici.
Accorato è stato il ricordo del filosofo napoletano Aldo Masullo, virtualmente presente anche quest’anno al meeting, grazie a una serata a cura di Michele Farisco, Responsabile dell’Unità di Filosofia ed Etica della Scienza di Biogem, già moderatore del dibattito su ‘scienza e libertà’ tra Laura Palazzani e Gilberto Corbellini.
Alle Due Culture si è parlato anche della libertà personale in senso stretto, all’interno di un confronto sulla irruzione delle neuroscienze nel diritto penale, animato dall’avvocato Vincenzo Regardi, tra il giurista Gustavo Pansini e il neuro-psichiatra Pietro Pietrini. Proprio alle neuroscienze è toccata la conclusione della manifestazione, con un fiabesco e ‘artistico’ viaggio nel cervello ‘’più grande del cielo’’, ad opera del professore Giulio Maira, seguito da un tributo a Dante del professore Michele Rinaldi.
Come ad anticipare il tema della quattordicesima edizione, ‘Arte e Scienza’, svelato dal Presidente Zecchino. Nel frattempo, ‘’nuove, piccole gocce, sono state fatte cadere dalle ‘Due Culture’ nel grande mare della conoscenza’’, realizzando l’auspicio iniziale del meeting.