"Quello che auspico è che ci siano maggiori risorse sul taglio del cuneo fiscale, che è il quinto al mondo, lo dice l'Ocse. Ancora oggi non si è capito come si vuole intervenire. Io ribadisco che la nostra posizione è un forte taglio del cuneo fiscale per mettere più soldi in tasca ai lavoratori e stimolare la domanda interna che è rimasta ferma". Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, a margine della giornata conclusiva del convegno dei Giovani imprenditori.
"Il costo del lavoro - aggiunge Bonomi - è l'unico settore sul quale poter intervenire per rendere competitivi i nostri prodotti, visto che come Paese trasformatore non possiamo fare niente sull'aumento delle materie prime i cui costi sono schizzati alle stelle e il costo dell'energia aumenta ogni giorno". In tema di pensioni, il leader degli industriali osserva che "Quota 100 non ci è mai piaciuta. Ricordo che ci era stato detto che per ogni persona che andava in pensione ne venivano assunte tre. I dati dell'Istat dicono 0,4. Una manovra che da qua al 2018 ci costa già 12 miliardi vuol dire è costata tanto e non ha raggiunto gli obiettivi. Credo che ci sia un tema di lavoro usuranti e su questo dobbiamo lavorare. Lo scalone va affrontato, ma il problema credo siano le quote. Ricordo a tutti che abbiamo 9 sistemi di prepensionamento. Ognuno lascia debito a carico delle future generazioni senza creare nuovi posti di lavoro. E credo che 9 sistemi di prepensionamento siano già abbastanza. Forse una riorganizzazione dei lavori usuranti è la strada da fare", conclude. (Italpress)