Grottaminarda

 

Lottò contro il fascismo e fu internato a Grottaminarda dove è rimasto fino alla sua morte. L’Irpinia non dimentica Osvaldo Sanini, l’intellettuale, autore di numerose pubblicazioni durante il suo esilio nella cittadina ufitana.

“Una figura decisiva forse per la storia di Grottaminarda - afferma lo storico irpino Paolo Speranza - ed anche emblematica del secolo scorso per questa comunità. Quando arriva nel 1941, già a 65 anni come confinato, era un isolato, guardato quasi a vista perché considerato secondo la propaganda dell’epoca un sovversivo. Ma in realtà era una persona molto mite, avanti con gli anni. Nel corso del tempo, ha saputo interagire con la comunità. I grottesi lo hanno scoperto per quello che era davvero, dopo la fine della guerra e poi come è noto ha deciso di rimanere in questa terra e a lui è stato intitolata anche la biblioteca, ha formato tanti ragazzi, giovani, non solo sul piano scolastico ma anche nell’educazione ai valori democratici, progressisti. Grazie a figure come lui Grottaminarda è oggi una delle realtà culturali più progressiste e avanzate della nostra provincia.”

La poetica di Sanini è stata al centro dell’incontro organizzato dalla Pro Loco Grottaminarda, alla presenza dell’amministrazione comunale e dei componenti dell'associazione nazionale combattenti e reduci.

Così il presidente della Pro Loco Raffaele Masiello che ha fortemente voluto questo evento: “Abbiamo pensato di organizzare questa giornata, per ricordare la figura non solo politica, noi siamo abituati a conoscere Osvaldo Sanini come internato, abbiamo cercato invece attraverso questo momento di guardare alla sua poetica, sotto un aspetto più letterario.”

Presente all’incontro il sindaco Angelo Cobino (le sue parole nel video allegato), insieme al consigliere comunale Rocco De Luca: “Osvaldo Sanini, ha amato questa terra. E’ stato costretto a venire qui, ma nonostante potesse andare via, ha preferito restare nel nostro paese. Siamo davvero molto riconoscenti - conclude De Luca - e speriamo di poterlo ricordare bene anche il prossimo anno, in occasione del sessantesimo anniversario della sua morte.”