Lo sfondo questa volta non sono i vigneti del Sud della Francia, ma le colline del Sannio con le sue distese immense di grano. Perché “l'ottima annata” quest'anno sembra esserci anche per uno dei prodotti più rappresentati della provincia beneventana. Eppure era dal 2008 che il grano non “superava mai i 30 euro al quintale”, ha spiegato il presidente della Coldiretti Gennarino Masiello illustrando le novità dell'accordo di filiera stipulato dai produttori sanniti con il pastificio Rummo.
Accordo che viene rilanciato con una nuova e più ambiziosa sfida: riuscire a produrre una pasta cento per cento Made in Sannio.
E' il progetto illustrato questa mattina nella sala Vetrone della Coldiretti di Benevento alla presenza del presidente Masiello, Cosimo Rummo, amministratore delegato dell'omonimo pastificio, il direttore Gerardo Dell'Orto e una delegazione dei coltivatori sanniti. Presenti, inoltre, Nicola Mastrocinque, presidente del Consorzio Cecas e Giovanni Santacroce, amministratore dell’omonimo mulino pugliese che prepara la semola per il pastificio Rummo.
Una sfida presentata nel giorno del sesto anniversario dell'alluvione che colpì il Sannio, partendo da un esempio di rinascita dopo la devastazione di fango e acqua.
“Qualità ed un forte legame per il territorio”, sono gli elementi al centro dell'intesa ha evidenziato l'associazione di categoria precisando gli obiettivi: “Arrivare a produrre 100 quintali di grano duro ad ettaro e proteine al 15 per cento per lavorare ad una filiera produttiva dal grano alla pasta tutta sannita”.
Ad aprire i lavori, come detto, le immagini dell'alluvione e il ricordo di “tutte le aziende che mi sono state vicino – ha commentato Rummo -, i dipendenti che ci sono stati accanto, la protezione civile. Così abbiamo salvato l’azienda”.
Ad entrare nel merito dell'accordo di filiera Gennarino Masiello che ha parlato di un'iniziativa che “deve diventare banco di prova per tutte le produzioni e per tutto il Paese”.
Per ribadire ancora una volta “il no deciso alle speculazioni sul cibo”. Partendo da una filiera che per la quale “mesi prima delle semine è stato sottoscritto un contratto con un prezzo minimo garantito e un massimo oltre cui non si poteva andare. Aspetto quest'ultimo che oggi viene eliminato”.
Proprio sul prezzo del grano nell’intesa tra Coldiretti e Rummo, infatti, si è stabilito “a 51 euro a quintale, più 3 euro di premio di produzione nel caso di proteine superiori al 14,5 per cento”. Ma si sarà “intransigente sulla qualità del prodotto”.
Una sfida che come evidenziato nel corso dell'incontro con la stampa si auspica possa partire proprio dal moto di orgoglio sollevato da fango e acqua che sei anni fa misero a dura prova una parte importante del tessuto produttivo sannita.
“Investiremo sull’alta tecnologia insieme a voi - ha assicurato Rummo -, vogliamo lavorare con un sistema d'irrigazione con alta tecnologia perché l'obiettivo è di arrivare a 100 quintali di ettaro a 15 di proteine”. E dunque, sì a “progetti di ricerca, anche con il supporto delle Università”.
Un orizzonte lontano, ma che guarda al futuro del territorio: “Dobbiamo pensare al futuro di questo territorio altrimenti i giovani vanno via”.