Avellino

Dalla salvezza raggiunta all'ultimo respiro, all'ultimo secondo, alla rifondazione dentro e fuori dal campo, iniziata con il ritorno di Cosimo D'Eboli nel ruolo di responsabile dell'area tecnica e conclusa con l'avvicendamento in panchina tra Di Napoli e Grassadonia, altro ritorno, preludio a tre vittorie casalinghe consecutive intervallate dal pari al “San Nicola” contro il Bari: la Paganese, a quota 11 punti in classifica, è la campana più in forma del momento nel girone C di Serie C grazie ai suoi “vecchietti terribili”. Su tutti Castaldo, che alla soglia dei quarant'anni sta dimostrando che la classe, in fondo, non invecchia. Tutto, rigorosamente, in quella che da zona Cesarini è diventata, di fatto, la zona Paganese: come era accaduto contro il Taranto e in occasione del pari col Messina, al debutto stagionale in campionato, gli azzurrostellati si sono portati a casa l'intera posta in palio con un guizzo last minute del bomber sempreverde. Sempreverde come Novellino, che con la sua Juve Stabia è ancora imbattuto al pari di Avellino, Bari e Catanzaro e che in attesa di festeggiare il primo successo casalingo è andato a vincere pure a Latina, con un altro eterno mostro sacro della Terza Serie Nazionale, altro ex biancoverde: Evacuo. A vele spiegate, lontano dalle mura amiche, pure la Turris, che fuori ne ha vinte finora tre su quattro, tolto il pari alla prima giornata a Taranto. E così, nella pazza Serie C, il paradosso è che la squadra più quotata è quella che, a oggi, ha meno punti: l'Avellino, affetto da pareggite, a quota 8 e reduce dallo 0-0 al “Partenio-Lombardi” con il Catanzaro. Tempo di primi bilanci in attesa della fine del primo tour de force stagionale con le gare valide per la settima giornata all'orizzonte.