Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all'Inail entro lo scorso mese di agosto sono state 349.449, oltre 27 mila in più (+8,5%) rispetto alle 322.132 dei primi otto mesi del 2020. Gli infortuni in itinere sono cresciuti del +20,6%, quelli avvenuti in occasione di lavoro del +6,9%. Gli incrementi riguardano quasi tutti i settori produttivi tranne l'Amministrazione pubblica (-6,5%) e la Sanità e assistenza sociale, che pur distinguendosi ancora per numerosità di eventi, con oltre 27mila denunce nei primi otto mesi, presenta una riduzione del 31,9% degli infortuni avvenuti in occasione di lavoro rispetto ai 40mila dello stesso periodo del 2020.

L'aumento che emerge dal confronto dei primi otto mesi del 2020 e del 2021 è legato alla sola componente maschile, che registra un +14,7%, mentre quella femminile è in calo dell'1,2% (da 126.520 a 125.049). L'incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (+7,8%) sia quelli extracomunitari (+14,5%) e comunitari (+2,5%). L'analisi per classi di età mostra una flessione solo tra i 15-19enni (-0,7%), con incrementi per la fascia tra i 20 e i 49 anni (+9,9%) e tra gli over 50 (+3,5%). Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale sono state 772, 51 in meno rispetto alle 823 registrate nei primi otto mesi del 2020 (-6,2%). I dati rilevano un aumento solo dei casi avvenuti in itinere, passati da 138 a 152 (+10,1%), mentre quelli in occasione di lavoro sono stati 65 in meno. La gestione Industria e servizi è l'unica a fare registrare un segno negativo (-10,4%). Le denunce di malattia professionale sono state 36.496, 8.735 in più rispetto allo stesso periodo del 2020 (+31,5%). Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, del sistema nervoso e dell'orecchio continuano a rappresentare le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori, che superano ad agosto quelle del sistema respiratorio. (Italpress)