Gravissima carenza di Personale del Corpo di Polizia penitenziaria nella Casa Circondariale di Ariano Irpino con i gravi problemi di vivibilità lavorativa e di gestione della struttura anche in termini di risultati e di funzionalità, oltre che di effettivo rischio per la sicurezza. Lo denuncia il sindacatato Osapp che in una nota rimarca: "Nel merito se la Direzione Generale del Personale del Dap in sede di mobilità aggiuntiva ha cercato almeno in parte di compensare tale gravissima carenza non riuscendoci nei fatti, il competente Provveditore Regionale recatosi presso l’istituto non ha potuto che prendere atto delle reali condizioni esistenti bandendo un apposito interpello su base regionale che, a quanto risulta, sta andando del tutto deserto e con ciò, nella sostanza andando a differire quelle iniziative che ad avviso di questa O.S. hanno carattere di assoluta urgenza. Tali condizioni di particolare precarietà e disagio, sono state direttamente constatate da questa Organizzazione Sindacale nel corso di una visita ai posti di servizio effettuate lo scorso 23 settembre in cui si è potuto, purtroppo, appurare che gli appartenenti al Corpo in servizio soprattutto se a diretto contatto con la popolazione detenuta in tale sede sono “merce rara” oltre che preziosa". Secondo il sindacato nell’ultima mobilità a domanda i risultati sono stati che a fronte di un incremento “sulla carta” di 7 unità del Corpo 2 delle stesse sono e restano al GOM, 1 resta distaccata al carcere di Benevento, 1 unità ha revocato e 2 unità erano già presso tale sede in forma provvisoria. "Quindi e nella sostanza ad Ariano Irpino, a fronte di un organico del Corpo che a norma del vigente decreto ministeriale doveva essere pari a 165 unità ne risultano amministrate 133 di cui poco più del 50% in forza effettiva ed utilizzabile attese le assenze perché a disposizione della C.M.V., ovvero per persistente infermità, in quanto in aspettativa per motivi elettorali o anche perché in assistenza congiunti ex lege 104/1992. In conclusione e benchè possa costituire un interessante “esperimento”, verificare come potrebbe funzionare un istituto penitenziario in cui opera, nei fatti, meno del 50% del Personale di Polizia penitenziaria in forza, risulta di tutta evidenza che i rischi di quanto può accadere siano talmente alti e non scevri da responsabilità di varia natura ed ambito, non escluse quelle regionali e nazionali, che il gioco non vale da tempo la “candela” e che per il carcere di Ariano Irpino occorra agire subito e senza alcun indugio, tra l’altro andando a bandire un interpello nazionale straordinario a stretta scadenza e comunque andando a garantire nell’immediato una presenza di addetti del Corpo congrua e fattiva (non solo teorica). Per tali ragioni, confidando che le SS.LL. oltre a comprendere il presente “grido di allarme” abbiano ad assumere le iniziative non più derogabili che detta situazione richiede, la presente, viste le possibili ricadute sul territorio di tali condizioni, è anche diretta, per conoscenza, per l’interessamento ed il necessario supporto del Prefetto di Avellino e del Sindaco di Ariano Irpino".
Carcere di Ariano: pochi agenti e troppi rischi. Grido d'allarme del sindacato
L'Osapp chiama anche prefetto Spena e Sindaco di Ariano
Redazione Ottopagine