Da “isola felice” e “oasi di tranquillità” a realtà con problemi di sicurezza che suscitano allarme. Oscilla tra queste due definizioni opposte, diretta conseguenza di un luogocomunismo duro a morire, di una tendenza a ripetere frasi fatte, declinandole di volta in volta nel nome di una comoda evocazione di tranquillità o di un moralismo palingenetico, l'immagine che periodicamente viene assegnata a Benevento ed alla sua provincia.
Evitiamo equivoci: nessuna minimizzazione, nessuna sottovalutazione di ciò che succede, dei fatti che riempiono da circa trent'anni il lavoro di un cronista di periferia. Ne ho scritte di tutti i colori, ne ho sentite di tutti colori nelle aule, e non sui marciapiedi dove si costruiscono teoremi dietrologici, ed ho imparato che gridare al lupo al lupo non serve se del lupo non si intravede neanche l'ombra.
Il Sannio soffre da sempre di fenomeni criminosi mediamente comuni ad altre zone: spaccio di stupefacenti, usura, estorsione, corruzione, eccetera eccetera. E' un territorio che per moltissimi versi somiglia a tanti altri del nostro Paese, ma che in Campania non è neanche lontanamente assimilabile, grazie al cielo, ad altre aree.
Il motivo? Un tessuto economico-produttivo che resiste nonostante tutto, l'assenza di una criminalità che, anche quando ha raggiunto il picco del suo attivismo, piegato poi dalle inchieste e dalle sentenze, non ha mai dato l'impressione di possedere fino in fondo i tratti di quella camorristica e sanguinaria di cui, purtroppo, conosciamo le azioni efferate.
Certo che ci sono gruppi e personaggi da tenere costantemente d'occhio, certo che non mancano le infiltrazioni, che c'è chi prova ad imporre il suo peso nella gestione dagli affari illeciti, ma, al netto delle considerazioni che ciascuno può legittimamente svolgere, non suona come una esagerazione la rappresentazione di una comunità che all'improvviso viene dipinta sotto assedio, a rischio incolumità per due bruttissimi episodi?
Due aggressioni: una nel centro storico del capoluogo, spesso teatro di 'scontri', l'altro a bordo di un bus. Ne hanno fatto le spese un giovane ed un pensionato: due casi già risolti da polizia e carabinieri rispetto all'identificazione dei presunti responsabili. Pagine scritte dall'assenza di educazione e di rispetto per l'altro, da un teppismo spesso esaltato dall'assunzione di alcol e droga.
La notizia di uno starnuto in un rione, correndo di bocca in bocca, diventa un uragano in quello della parte opposta della città, si dice a Benevento, signora mia. Una battuta simpatica, ma sulla sicurezza c'è da poco da scherzare. Benevento non è il paradiso, non è mai stata e non è il Bronx, e mai (speriamo) lo diventerà. Il resto è solo retorica, spesso interessata.