Atti al Pm per una nuova richiesta di rinvio a giudizio. L'ha deciso il gup Maria Di Carlo, accogliendo una eccezione dell'avvocato Roberto Prozzo, che ha incrociato il consenso degli altri difensori, relativa all'assenza di alcuni documenti, a differenza del fascicolo elettronico, in quello cartaceo dell'inchiesta a carico delle sei persone che il sostituto procuratore Maria Colucci vule spedire a processo per la morte di Vincenzo Iannella, 57 anni, di Paupisi, avvenuta l'8 settembre del 2019 mentre a Torrecuso stava lavorando, per conto di un'impresa del posto, per gli interventi di rifacimento delle fogne per l'istituto comprensivo del paese.
L'elenco include Nina Cerulo, 50 anni, amministratrice unica della 'Laepo', l'impresa esecutrice dei lavori, Robertino Peca, 44 anni, esercente di fatto dei poteri direttivi della società, il sindaco di Torrecuso, Angelino Iannella, 59 anni, Gerardo Rillo, 59 anni, capo dell'ufficio tecnico comunale, Giuseppe Zotti, 65 anni, socio accomandatario della 'Euroscavi e trasporti', Luigi Zotti, 39 anni, autista dell'escavatore della stessa ditta.
A tutti viene contestata, a vario titolo, la violazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro in un cantiere in cui era prevista la presenza, anche non contemporanea, della 'Laepo' e della 'Euroscavi'.
Secondo una prima ricostruzione, mentre era in uno scavo profondo cinque metri, l'operaio, sposato e padre di due figli in tenerà età, era stato travolto da una massa di terreno che l'aveva schiacciato e non gli aveva dato scampo. Inutili i soccorsi. Una fine assurda, un dramma che aveva notevolmente scosso l'opinione pubblica ed aveva richiamato alla mente lo stesso, terribile destino toccato ad Arpaia, nell'agosto di quattro anni prima, ad un 50enne di Apollosa.
Oltre che dal già ricordato Prozzo, glli imputati sono difesi dagli avvocati Giuseppe Cerulo, Roberto Pulcino, Vincenzo Regardi, Luigi Giuliano e Giuseppe Sauchella, mentre i familiari della vittima sono assistiti dall'avvocato Giuseppe Maturo.