L'Avellino ha pranzato insieme, fatto gruppo, a Serino. Una pizza classica, tonda, per fare quadrato in maniera genuina e conviviale dopo la seduta di allenamento mattutina. A “ordinare” il momento di aggregazione è stato il direttore sportivo Di Somma, appena guarito dal Covid, che ha voluto così fare gruppo in vista della gara casalinga con il Potenza ripetendo una sorta di rituale iniziato lo scorso 20 gennaio. In quell'occasione l'infornata fu preludio al successo per 2-0, al “Liguori”, contro la Turris e a un girone di ritorno vissuto a ritmi vertiginosi ed esaltanti fino alla semifinale playoff contro il Padova. Corsi e ricorsi? Ci spera l'Avellino, che si augura pure che il destino abbia voluto destinare un arbitro con un solo precedente, finito manco a dirlo con un pareggio, per sfatare in un solo colpo due tabù: Panattella della sezione di Gallarate, che sarà coadiuvato dagli assistenti di linea Fraggetta della sezione di Catania e Spina della sezione di Palermo (quarto ufficiale Zamagni della sezione di Cesena), ha, infatti, finora diretto i biancoverdi in una sola occasione, in trasferta, al “Simonetta Lamberti”, contro la Cavese, lo scorso 2 maggio. Finì 1-1, un pareggio, manco a dirlo, e nelle battute conclusive, concitate, fu espulso Miceli. Secondo posto consegnato al Catanzaro. C'è l'opportunità di sfatare un doppio tabù in un solo colpo. Dopo aver gustato una margherita è finito il tempo di sfogliarla, la margherita, e se dovesse funzionare ancora una volta a Braglia non resterebbe che reiterare la tavolata con rigorosa esibizione del green pass. Giusto per restare in tema. E chissà che pure questo non sia una coincidenza non del tutto casuale. Calcio, pizza e scaramanzia volendo sdrammatizzare e dovendo vincere.
Avellino, pizza, scaramanzia e una designazione per sfatare un doppio tabù
Calcio e cabala con un arbitro che ha un solo precedente con i biancoverdi: ecco quale
Marco Festa