Due anni, contro i 3 anni e 6 mesi chiesti dal sostituto procuratore Patrizia Filomena Rosa. E' la condanna stabilita dal gup Loredana Camerlengo, riconosciuta la prevalenza delle attenuanti generiche, ed esclusa la recidiva, Giuliano Petillo, il 58enne di Benevento, già noto alle forze dell'ordine, che nell'ottobre del 2020 era stato arrestato dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della locale Compagnia, che avevano sequestrato poco meno di 1 chilo e 700 grammi di hashish.
Difeso dall'avvocato Vittorio Fucci, Petillo è stato riconosciuto responsabile, in particolare, di due dei cinque panetti rinvenuti. Finito ai domiciliari, ai quali è attualmente sottoposto, l'allora 57enne aveva escluso durante l'udienza di convalida ogni responsabilità rispetto alla droga. Aveva sostenuto che i cinque panetti di sostanza stupefacente erano stati scovati nell'intercapedine della porta, aperta, di un box condominiale, al quale possono accedere tutti, e in un corridoio sbarrato da un'altra porta che era stata aperta dopo aver chiesto la chiave ad uno dei residenti nel palazzo in cui anch'egli abita.
Il suo legale aveva inoltre fatto notare che l'ipotesi che l'hashish fosse nella disponibilità del suo assistito era stata avanzata dopo il rinvenimento di alcuni residui, non sottoposti ad accertamento, su un involucro di cellophane lasciato in un bidone per i rifiuti collocato nella sua cantinola.
Il Gip aveva confermato i domiciliari, ma solo per i due panetti trovati nel box al pari di alcuni indumenti ritenuti riconducibili al Petillo: una circostanza, quest'ultima, che un testimone- un familiare – aveva escluso, affermando che in quel locale era stato depositato solo un albero di Natale. Oggi il rito abbreviato e la condanna.