«È giunto il momento di tirare le fila di quelle trattative che lei stesso, nel corso dell'ultimo incontro tenutosi durante la campagna elettorale che l'ha vista confermato quale Presidente, aveva interrotto in attesa che venisse depositato questo elaborato». È l'appello che Mario Cicchetti, legale della famiglia Manzo, ha rivolto al governatore Vincenzo De Luca in merito alla vicenda di Arianna, la “bimba di legno” di Cava de' Tirreni, vittima di un presunto caso di malasanità. Nata sana, all'età di tre mesi fu sottoposta ad ricovero che le avrebbe provocato danni irreversibili, rendendola sorda, ipovedente e tetraplegica.
In primo grado, dopo una lunga battaglia giudiziaria, la seconda sezione Civile del Tribunale di Salerno ha condannato il Cardarelli a pagare un risarcimento di 3 milioni di euro alla famiglia. Sentenza impugnata dall'azienda ospedaliera napoletana e per la quale è in corso il secondo grado di giudizio. Nei mesi scorsi la Corte di Appello civile di Salerno ha nominato un nuovo collegio peritale, incaricandolo di riesaminare il caso sanitario di Arianna Manzo. Il 14 settembre i professori Cristoforo Pomara (medico legale di Catania) e Antonino Giarratano (anestesista di Palermo) e la dottoressa Serenella Pignatti (pediatra di Firenze) hanno inviato a tutte le parti processuali la bozza di perizia nella quale, ha spiegato l'avvocato Mario Cicchetti, sono giunti «alle medesime conclusioni alle quali era giunto il collegio nominato in primo grado».
Di qui l'appello rivolto al governatore Vincenzo De Luca che a luglio 2020 aveva incontrato la famiglia Manzo ed il loro avvocato, manifestando la volontà di risolvere questa vicenda, attraverso una transazione. Soluzione che è rimasta in stand-by in attesa che gli esperti incaricati dal Tribunale di Salerno analizzassero nuovamente la vicenda di Arianna Manzo. Adesso, sulla scorta della nuova perizia, l'avvocato Cicchetti ha chiesto nuovamente al presidente De Luca di attivarsi per giungere alla transazione. Un eventuale risarcimento, infatti, secondo il legale è indispensabile a garantire ad Arianna «quell’assistenza continuativa, attraverso personale altamente specializzato nell’arco delle ventiquattrore, che i genitori, ormai, non sono più in grado di assicurarle, oltre che (finalmente) una casa priva di tutte quelle insormontabili barriere architettoniche che non le consentono di soddisfare neanche i più semplici bisogni quotidiani».