Sono un donatore di organi. E si uccide. Ha deciso di farla finita nel pronto soccorso dell'ospedale Moscati di Avellino, Carmine Savino, 52 anni finanziere, che si è tolto la vita, poco prima delle 17, ieri nella sua auto, nei pressi del plesso del Pronto Soccorso. L'uomo, sposato e padre di una ragazza di 25 anni, come rivelano le immagini di videosorveglianza del Moscati, ha sistemato il suo tesserino di donatore di organi sul parabrezza prima di spararsi sotto il mento.
Il militare, originario di Atripalda, prestava servizio presso la tenenza delle fiamme gialle di Baiano. Il colpo è stato esploso con la pistola d'ordinanza che il finanziere, in abiti borghesi, aveva portato con sé.
La dinamica. Carmine Savino è arrivato poco prima delle diciassette davanti al pronto soccorso della Città Ospedaliera. Si è fermato a pochi passi dall'ingresso della “camera calda”, con la sua Fiat Stilo grigia. Ha detto qualcosa, molti si sono girati. Si è guardato intorno. Diverse persone in attesa. Tra loro anche i familiari di Carmine Peluso, che assistono il loro caro centrato da un colpo di pistola alla colonna vertebrale. Poi ha impugnato la pistola d'ordinanza e ha fatto fuoco, senza tentennamenti. Un solo colpo. Letale. L'intervento immediato dei medici e del personale del pronto soccorso è stato inutile.
Non risulta soffrisse di crisi depressiva o avesse dei particolari problemi anche di salute. Ha lasciato una frase nell'agenda, una sola. Dedicata ai familiari, ai quali ha chiesto scusa per quel gesto. Sul posto carabinieri e polizia. E poi anche gli uomini della guardia di finanza, i colleghi del 52enne di Atripalda.
Redazione