Cervinara

Passa la tesi difensiva prospettata sin dall'inizio dal difensore di fiducia del ventenne di Cervinara, il pluripregiudicato Giovanni M. L'avvocato Rolando Iorio sin dall'inizio aveva creduto all'innocenza del suo assistito, sinanche nei momenti più difficili, come ad esempio nel corso dell'udienza del 27 aprile 2021, quando la persona offesa, D.S., aveva confermato ripetutamente in aula di aver riconosciuto nel Giovanni M. l'autore della brutale rapina subita due anni prima.

I fatti risalgono al 9 febbraio 2019 quando D.S., verso le 22, dopo aver accompagnato la propria fidanzata a casa, nel fare rientro nella propria abitazione, veniva aggredito per strada da due uomini con il volto coperto da una sciarpa.

Il malcapitato, trascinato in una stradina laterale, veniva colpito ripetutamente con calci e pugni al volto. I due malfattori si impossessavano di tutti i suoi beni, lasciandolo tramortito a trerra. Il casuale passaggio di una volante della polizia consentiva di prestare i primi soccorsi al ferito per il quale veniva chiamato anche il 118.

Portato successivamente in commissariato, D.S. riferiva agli agenti di aver riconosciuto la voce di uno dei rapinatori, corrispondente a quella di un giovane pregiudicato del posto, tale Giovanni, da lui frequentato nell'anno precedente, ed in particolare di aver notato un tatuaggio sul braccio destro del predetto rapinatore, raffigurante una pianta di marijuana.

Gli agenti del commissariato di Cervinara, dopo una accurata attività investigativa, sulla base degli elementi riferiti, individuavano il rapinatore in tale Giovanni M., ventenne pregiudicato del posto, tra l'altro già condannato per una serie di rapine.

Gli agenti avevano altresì anche modo di accertare che il giovane aveva effettivamente sul braccio destro tatuata una vistosa pianta di marijuana. Nella giornata di ieri, il tribunale Collegiale di Avellino, presieduto dal dottore Giulio Argenio, Giudici a latere Corona e Cozzino, ha mandato assolto il giovane imputato - tra l'altro agli arresti domiciliari per un altro procedimento per rapina - aderendo in pieno alla tesi difensiva prospettata dall'avvocato Rolando Iorio.

Il difensore, infatti, a seguito di una serrata arringa, ha evidenziato punto per punto le numerose incongruenze riscontrate nel racconto della persona offesa, pervenendo ad un giudizio di totale inattendibilità della stessa. La Procura, rappresentata dalla dottoressa Cecilia Annecchini, aveva chiesto una condanna ad anni 5 di reclusione. Giovanni M. è stato invece assolto con formula piena per non aver commesso il fatto.