Il Garante dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello, si è recato presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, dove ha incontrato, nel reparto accoglienza - infermeria, diversi detenuti con malattie oncologiche sottoposti a chemioterapia, tra i quali uno in particolare, che gli operatori dell’Ospedale Cardarelli, in data 16.7.2021, dimettevano dopo un mese di degenza con tale dicitura “la prognosi del paziente è infausta e l’exitus può accadere in qualsiasi per la comparsa di complicanze non prevedibili”. Diverse volte, anche dall’ospedale di Sessa Aurunca è stato rimandato indietro perché non in grado di gestirlo.
Dalla direzione sanitaria di Santa Maria Capua Vetere, in data 19.7.2021, è stato inoltrato alla Corte di Assisi Appello IV sezione una ulteriore dichiarazione di incompatibilità. Ad oggi non c’è stato alcun riscontro.
Così il garante Ciambriello: “Ancora oggi mi chiedo come mai non gli vengano concessi gli arresti domiciliari presso l’abitazione della sorella. È uno dei pochi casi in Campania in cui l’incompatibilità con il sistema carcerario è stata dichiarata tale da più strutture pubbliche. Il diritto alla salute è incompatibile con la permanenza in carcere, per la persona in questione in primis e per tutti coloro che versano in condizioni fisiche precarie. C’è bisogno di strutture di accoglienza, anche e soprattutto per i detenuti che non hanno supporto familiare. Insomma la pena non può configurarsi come vendetta. Chi è incompatibile con il carcere, deve uscire dallo stesso, ma non da morto.”
Il Garante ha poi continuato la sua visita ascoltando una delegazione di detenute del reparto Senna (Alta Sicurezza) , ed ha incontrato i responsabili e i 20 ristretti dell’ articolazione psichiatrica nel reparto Nilo.