Ariano Irpino

Sarà l’autopsia disposta dal sostituto procuratore Donatella Palumbo a fare piena luce sulla tragica morte del detenuto calabrese ritrovato cadavere in cella dopo essersi impiccato. A fare la macabra scoperta un poliziotto penitenziario, durante un consueto giro di controllo. La salma del 53enne trasferita nell’obitorio dell’ospedale Moscati di Avellino è attualmente sotto sequestro in attesa che vengano ultimati gli accertamenti medico legali e le relative indagini della magistratura. Il monito di Giovanna Perna responsabile regionale dell'osservatorio carceri:

“Non è morto un detenuto, ma una persona, un essere umano nel carcere di Ariano Irpino. Lo abbiamo già evidenziato, qui vi è una situazione di disagio fortissima a partire dalla mancanza di personale penitenziario, al problema sanitario, quello che più ci preme. Problema che ancora una volta, dico probabilmente, perché sarà l’autorità giudiziaria a fare il suo corso, ha inciso in questo evento così triste e drammatico. Il problema psichiatrico, io sono anni che continuo a dirlo, è un problema serio e importante. I referenti sanitari, non si rendono conto che noi viviamo in una realtà territoriale, in cui negli istituti penitenziari di Avellino e provincia non c’è un’articolazione, non c’è uno psichiatra e finchè non ci sarà chi si prenderà cura delle persone più fragili, noi purtroppo assisteremo fatti ancora, ulteriormente più gravi. Rispetto alla morte non c’è altro, ma una morte così terribile, togliersi la vita, arrivare ad un gesto così forte all’interno di un istituto penitenziario dove già c’è una sofferenza, evidentemente qualcosa è mancato."

Così in una nota la segreteria locale Osapp di Ariano Irpino e provinciale:

“L'ennesima tragedia, questa volta consumata presso la casa circondariale di Ariano Irpino " Pasquale Campanello ", è  la conseguenza dei numerosi gridi di allarme lanciati dall'Osapp sia per le carenze sanitarie,  che senza dubbio è vero noi come Osapp  siamo più volte intervenuti,  sia come segreteria locale, provinciale, regionale e generale, denunciando la carenza di un presidio di specialisti in particolar modo psichiatri e psicologi in istituto.

Oltre a tutto ciò, l'Osapp crede che il problema principale e fondamentale è la cronica carenza di personale di polizia penitenziaria e del comparto funzioni centrali,  che costringe il personale a sostenere dei doppi turni, di 9/12 ore consecutive, a dover coprire contemporaneamente 2 o più posti di servizio,  la carenza di personale, attualmente di polizia penitenziaria è di circa 30 unità rispetto alla precedente pianta organica fissata in 165 unità,  ciò  non tiene conto dell'apertura del nuovo padiglione detentivo, l'aumento di tutte le attività connesse (trattamenti, colloqui,  matricola ecc) e della mancanza di un nucleo locale traduzioni e piantonamenti che si possa farsi carico delle numerose visite ambulatoriali programmate presso i luoghi esterni di cura e altre tipologie di servizi istituzionali esterni all'istituto penitenziario, secondo i nostri calcoli, mancherebbero almeno 80/100 unità di polizia penitenziaria di tutti i ruoli: ispettori, sovrintendenti, agenti ed assistenti.”