Nocera Inferiore

I carabinieri del comando gruppo per la Tutela Ambientale di Napoli, in esecuzione di tre decreti di sequestro preventivo emessi dai gip dei Tribunali di Avellino, Nocera Inferiore e Torre Annunziata ed un sequestro d'urgenza emesso dal gip di Torre Annunziata, hanno proceduto al sequestro di quattro aziende operanti nel settore della metallurgica pesante, dell'attività conserviera e dell'attività conciaria, ubicate rispettivamente nei comuni di Solofra, Pagani, Torre Annunziata e Striano. I legali rappresentanti delle quattro aziende sono ritenuti responsabili di scarico abusivo di reflui industriali, illecita attività di gestione di rifiuti, emissioni in atmosfera senza autorizzazione e, in un caso, anche di inquinamento ambientale.

Le aziende sequestrate sono: la Eurogalvanica di Torre Annunziata e la Tgs di Striano, entrambe operanti nel settore della zincatura dei metalli; ka Commerciale Export di Pagani, attiva nel settore della produzione e commercializzazione di conserve alimentari e la Lase Fashion di Solofra, operante nel settore della lavorazione e concia del pellame.

In particolare le indagini effettuate dai carabinieri del Noe di Salerno e Napoli, che si sono avvalsi anche della collaborazione dell'Arpac e con il coordinamento delle Procure di Avellino, Nocera Inferiore e Torre Annunziata, hanno permesso di accertare che:

per la Eurogalvanica di Torre Annunziata, che i reflui del processo di lavorazione industriale, nonché i rifiuti liquidi utilizzati nella lavorazione, convogliati direttamente nel canale Bottaro e di qui nel fiume Sarno, erano altamente contaminati (valori circa 200 volte superiori ai limiti di legge) da metalli pesanti, sostanze bio-accumulabili, altamente tossiche per gli organismi viventi. Il tutto con l'aggravante di aver commesso l'attività illecita nonostante il sequestro in atto di una parte dell'impianto;

per la Tgs di Striano, che i reflui del processo di lavorazione industriale e quelli di dilavamento dei piazzali confluivano direttamente nel Rio Foce e quindi nel fiume Sarno, in assenza di autorizzazione e che la ditta non era in possesso delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera;

per la Commerciale Export di Pagani, che i reflui del processo di lavorazione industriale confluivano nella fognatura pubblica e, di qui, nel corso d'acqua prospiciente e quindi nel fiume Sarno, in assenza di autorizzazione e che la ditta non era in possesso dell'autorizzazione alle emissioni in atmosfera;

per la Laser Fashion di Solofra, che l'attività produttiva era esercitata con titolo autorizzativo allo scarico e alle emissioni in atmosfera scaduti da almeno 3 anni e pertanto inefficace.

Il sequestro preventivo, secondo quanto ritenuto dai gip di Avellino, Nocera Inferiore e Torre Annunziata, si è reso necessario al fine di evitare la compromissione ulteriore dell'ambiente circostante e del fiume Sarno in particolare.

I provvedimenti cautelari s'inseriscono in una più ampia indagine finalizzata ad accertare e rimuovere le cause d'inquinamento del fiume Sarno.

LA REPLICA DELLA LASER FASHION. La Laser Fashion, attraverso il proprio avvocato, ha fornito la propria versione dei fatti, annunciando che impugneranno il provvedimento di sequestro.   

«I titolari – ha precisato il legale della Laser Fashion - hanno già dato mandato ai propri legali per chiedere la revisione di un provvedimento sproporzionato ed illegittimo tenuto conto che l’attività viene esercitata regolarmente senza nessun nocumento per l’ambiente. Difatti le acque reflue industriali sono convogliate presso il depuratore con pagamento dei costi di depurazione. L’azienda ha in corso il procedimento nel quale sono stati già acquisiti tutti i pareri favorevoli e comunque è in possesso dell’autorizzazione per l’immissione di fumi in atmosfera rilasciata dalla Regione Campania con proprio decreto e con scadenza 2022. L’azienda, pertanto, confida nell’immediata risoluzione di tale incresciosa vicenda per il prosieguo dell’attività con i circa 20 dipendenti occupati».