Il Festival del cortometraggio Ettore Scola, vincitore del bando “Scena Unita”, è dedicato al grande regista cinematografico italiano che nacque nel 1931 a Trevico, il borgo medievale irpino più alto del Mezzogiorno peninsulare. Dal 17 al 20 settembre 2021, registi, attori e maestranze, iscritti alla competizione da tutta Italia, si raggrupperanno in troupe e avranno a disposizione 72 ore per girare nel borgo di Trevico, e in zone limitrofe, e montare il cortometraggio. Il migliore verrà premiato il 30 settembre 2021.
Accanto al contest, nucleo del Festival, diretto da Francoantonio Nappi e Daniele Acerra, si sviluppano anche attività collaterali di tipo formativo, divulgativo, teatrale e turistico. Venerdì 10 settembre 2021, il Festival si apre con l'inaugurazione della mostra fotografica L’Irpinia al cinema, ospitata dal centro Giuseppe Scola, a Trevico (Avellino), dove sarà anche possibile fruire della mostra permanente dedicata agli schizzi e ai bozzetti realizzati da Scola nella sua esperienza da disegnatore. Si terrà un vernissage di apertura in piazza Nicola Ferrara.
La mostra permanente offre un vero e proprio viaggio itinerante, diviso in due sezioni: L’Irpinia Protagonista e Ettore Scola, L’Irpinia Protagonista: verranno dedicate sezioni espositive ai film girati nel territorio, esposte locandine, immagini di scena, riferimenti testuali e approfondimenti sulle star coinvolte e sui premi ricevuti. Verrà allestita nei luoghi in cui si terranno gli spettacoli, ovvero Trevico, Lauro, Gesualdo. La mostra sarà visibile attraverso un semplice tour, ma verrà realizzato, anche in rispetto dei vigenti protocolli di sicurezza Sars-Covid19, un tour multimediale fruibile a distanza o in loco, ricco di contenuti speciali e aggiuntivi.
Il Festival prosegue poi sabato 11 e domenica 12 settembre 2021, alle 20.30, per la sezione teatrale Il Cinema a Teatro, curata e diretta da Il Demiurgo, con lo spettacolo Aldiqualdilà – Tre maschere dell'adiqua nell'aldilà dantesco in scena al castello di Gesualdo, uno tra i monumenti più importanti dell'Irpinia e della Campania. Un'originale commistione tra la Commedia dell'Arte e la Divina Commedia di Dante Alighieri nel settecentenario della morte del Sommo Poeta, con Anna Bocchino, Gaetano Franzese, Ettore Nigro e Antonio Vitale; la supervisione della Commedia dell'Arte di Arduino Speranza e la regia di Giovanni del Prete.
Arlecchino, Capitano e Pulcinella (interpretate da Antonio Vitale, Ettore Nigro e Gaetano Franzese) intraprendono un viaggio nell’aldilà, nella vana ricerca di un santo in paradiso a cui votarsi per trovare un posto (o una forma di sopravvivenza) nell’aldiqua. Seguendo le orme di Dante Alighieri attraversano l’Inferno e il Purgatorio, per giungere infine in un Paradiso vuoto dove, al cospetto della luce di Dio, si spoglieranno di qualsiasi maschera. Ad accompgnare i tre buffi eroi nel lungo viaggio, una figura femminile misterica e simbolica (interpretata da Anna Bocchino).
Lo spettacolo si avvale di due artisti visivi che, insieme, fondono tradizione e modernità: il pittore metafisico e surrealista di fama internazionale Ciro Palumbo, le cui opere sono presenti nelle maggiori gallerie d’arte d'Europa; e il videomapper Alessandro Papa, anche docente all'Accademia di Belle Arti di Napoli. La tecnica del videomapping, poi, consente non solo un allestimento agile e adattabile a qualsiasi spazio, ma di mantenere la tradizionale e tipica struttura “a scenari” della Commedia e il travestimento dei commedianti.
«I tipi fissi della Commedia dell’Arte vengono riportati all’inizio dello spettacolo in maniera purista, rispettandone la specificità storica e popolare – dichiara Arduino Speranza, attore e insegnante di teatro in numerose accademie –. Partendo da questo si arriva a una fisicità quasi beckettiana, attraverso la destrutturazione e trasformazione delle maschere stesse, rispettandone il percorso storico come avviene per Pulcinella-Sciosciammocca. Le maschere vivono in scena una vita fatta di sospensioni, che rimanda a un'altra epoca, ritrovando la loro parte romantica e poetica, senza mai dimenticare da dove vengono e quanto sia importante la comicità e il sorriso di chi le guarda».
I costumi sono a firma di Anna Zuccarini, le scene di Filippo Stasi e Francesco Bellella, le maschere di Renzo Sindoca e le musiche originali di Tommy Grieco, segreteria organizzativa Viola Forestiero. L’idea del progetto è degli attori Dario Menee, Ettore Nigro e Giuseppe Pestillo, attori professionisti e compagni di accademia, diplomatisi nel 2006 all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma, che condividono la capacità e la propensione al linguaggio espressivo tipico della maschera. Il cast è composto dagli attori professionisti Anna Bocchino, Antonio Vitale e Gaetano Franzese, con la supervisione per la Commedia dell'Arte di Arduino Speranza. Giovanni Del Prete, con la sua pluriennale esperienza nei teatri nazionali di Napoli e Torino, ne cura la regia e, insieme ad Ettore Nigro, firma il testo.