Benevento

Genitori, sindaco, associazioni, sindacati a lavoratori a confronto questo pomeriggio a palazzo mosti sulla questione mensa scolastica. Dopo l'affaire Ristorò è il nuovo capitolato d'appalto sotto la lente d'ingrandimento dell'associazione Altrabenevento che ha organizzato l'incontro. Vari i nodi: dal numero dei pasti, dovrebbero essere mille, ai controlli che dovranno essere effettuati sui cibi. Preoccupati i lavoratori e i sindacati sull'effettiva possibilità d'impiego dei 56 dipendenti che hanno lavorato alla preparazione e allo smistamento dei pasti quando il servizio era affidato alla Ristorò.

I genitori invece hanno sollecitato il Comune a intervenire per vigilare sulla qualità dei cibi e quindi a evitare gare basate sul massimo ribasso e soprattutto di intensificare i controlli rendendo il bando più stringende in questo contesto. Presenti anche diversi consiglieri comunali, tra questi Mario Zoino che è intervenuto nel doppio ruolo di consigliere e di medico, invitando a tenere alta l'attenzione. Critico Gabriele Corona: «Il bando necessita di correzioni, ricordiamo quando il sindaco ha insistito sulla fiducia da recuperare dopo la vicenda Ristorò. Allora il sindaco disse che si sarebbe dovuta recuperare la fiducia dei cittadini, o sarebbe stata una sconfitta. Ci sono dei nodi, a prescindere da un refuso che allarga il servizio mensa anche alle scuole medie ma si tratta semplicemente di un errore. C'è la questione del numero dei pasti: oggi nel capitolato si dice che sono mille al massimo, lo scorso anno erano 1600: questo potrebbe portare qualche problema nella riassunzione di tutto il personale.

E poi noi esprimiamo netta contrarietà a una gara basata sul criterio del massimo ribasso: noi siamo per l'offerta migliorativa, perché bisogna far leva sulla qualità: sarebbe necessario prevedere criteri come la percentuale di prodotti biologici e di qualità usati, ad esempio» E' intervenuto anche il sindaco Pepe che ha spiegato che c'è la volontà di evitare di commettere errori del passato, con molta chiarezza: «Vogliamo evitare che il servizio venga gestito da Ristorò – ha dichiarato il sindaco – o che venga gestito da qualcuno che ha semplicemente cambiato nome». Per questo cruciale sarà la creazione di un punto di cottura del comune, punto di cottura che dovrebbe essere realizzato nel complesso delle Orsoline. Per la realizzazione però serve tempo, e potrebbe essere necessario l'utilizzo di un'altro punto di cottura per far partire il servizio mensa.

Accorgimenti e valutazioni necessarie, ha spiegato il sindaco: «Innanzitutto bisogna dire che il bando non li firmo io, e chi lo firma si assumerà le proprie responsabilità. Per quanto attiene al punto cottura, noi vogliamo blindare il bando, per evitare gli errori del passato: è necessario del tempo per mettere a posto il punto di cottura delle Orsoline. I lavori di messa a punto dovrà farli chi vincerà il bando, perché con tre milioni di euro che il Comune mette a disposizione si può fare. Far partire il servizio mensa con i lavori ancora da approntare avrebbe favorito chi un punto di cottura già ce l'ha... e riaperto le porte ai fantasmi del passato. Persino la Caritas si era offerta per gestire la mensa in questo lasso di tempo: questo per chiarire quanto sentito sia questo problema».  

Cristiano Vella