Avellino

“Un passaggio maturato nel corso di questi ultimi anni che ha trovato il suo sbocco naturale nell'approdo in maggioranza. Nessuno può parlare di trasformismo. Il sostegno di Montanile arriva peraltro alla vigilia dell'approvazione del bilancio, per questa amministrazione un momento delicato, un giro di boa importante”. Così il consigliere regionale Livio Petitto all'indomani dell'ufficializzazione del passaggio di Carmine Montanile dall'opposizione al gruppo di maggioranza Ora Avellino. Da tempo il medico avellinese sosteneva le proposte dell'amministrazione Festa. Eletto con la lista “Laboratorio Avellino”ispirata dal consigliere dem Maurizio Petracca, un anno fa alle regionali decise di sostenere l'elezione di Livio Petitto. Il consigliere regionale in quota “Davvero” ora guarda alle prossime settimane di ripresa per la città capoluogo, detta l’agenda delle priorità amministrative di un ente che conosce bene ma sa anche che i nodi politici che potrebbero ostacolare il percorso non risiedono tanto a Piazza del Popolo quanto a Palazzo Santa Lucia. La sua è una veste inedita, potrebbe indossare i panni dell'ambasciatore di pace, ma sullo sfondo c'è una guerra intestina al Pd che non si è mai risolta e non si risolverà certo prima delle elezioni amministrative di ottobre. 

Consigliere Petitto, cominciamo dal dato politico di questo nuovo ingresso. Cosa rappresenta l’arrivo di Montanile per l'amministrazione Festa?

“Si rafforza sicuramente il gruppo e la stessa maggioranza. Quello di Montanile è stato un percorso trasparente. Dopo le note vicende del 2019 e la confusione che è nata nel PD - in cui adesso finalmente la segreteria nazionale sta mettendo ordine – la conclusione non poteva che essere questa. Per l'amministrazione un rinforzo importante in vista della ripresa”.

Da più parti si accusa la giunta Festa di immobilismo...

“Dimentichiamo che c'è stata la pandemia. In questi due anni nonostante l'emergenza sanitaria è stato fatto molto, innanzitutto per il risanamento dei conti con una riduzione netta del disavanzo di quasi 10milioni. Il bilancio che arriverà tra poco in aula avrà finalmente un'anima, si può cominciare a ragionare senza lo spettro del dissesto, si intravede una prospettiva di rilancio concreto, ma nessuno ne parla, probabilmente per un difetto di comunicazione...

Si riferisce alla comunicazione del sindaco?

“No in generale, la pandemia ha cambiato molto le persone. Dico che i cittadini hanno bisogno di ricevere messaggi di tranquillità e fiducia e bisogna impegnarsi tutti di più per costruire, non per distruggere. E poi chi oggi punta il dito contro Festa dovrebbe imparare a fare un po’ di sana autocritica”

Quali devono essere ora secondo lei le priorità nell'azione amministrativa?

“Continuare con il risanamento innanzitutto che ci permetterà di fare di più. Poi ci sono oltre 30 milioni ricevuti per il Piano Periferie che aprono una grande occasione di riqualificazione e non comprendo perché anche qui non viene dato il giusto risalto a questa notizia. E' necessario che si apra una discussione politica sul futuro della città, a patto ovviamente che ci sia anche un partito che tenga la regia di questo processo altrimenti si rischia un film già visto. Poi bisogna chiudere definitivamente la partita dei cantieri atavici aperti ad Avellino. Inutile fare l’elenco, li conosciamo bene e sappiamo anche che gran parte dei problemi legati ai cantieri non sono certo imputabili a questa amministrazione né alle due precedenti. Infine il rilancio del Piano di Zona.

Ecco, sul Piano di Zona però c'è una procedura di commissariamento aperta proprio dalla giunta regionale. Il sindaco Festa ha parlato di attacco politico nei suoi confronti, ha ribadito di essere stato punito per non essere “servo sciocco” di De Luca, ribaltando completamente i termini della questione. Lei, da consigliere di maggioranza di questo governo regionale, come la vede?

“Credo innanzitutto che non ci siano le condizioni per commissariare il Pdz. I servizi sono stati erogati. Dopodiché ha ragione il sindaco, è chiaro che questa vicenda è stata strumentalizzata politicamente. Ho chiesto un incontro con l'assessore al welfare Lucia Fortini, ci vedremo a breve, spero per chiarire. Così come il governo regionale dovrà fare chiarezza una volta per tutte sui fondi per l'Area Vasta di Avellino...

Si spieghi

“La città di Avellino è stata tra le prime in Campania  a presentare i progetti ma devo constatare che si sta dando improvvisamente priorità ad altre province, diciamo “affettivamente” più vicine al governo regionale. Su questo chiederò un’informativa e presenterò una interrogazione già dalla prossima settimana. Ci sono decine di milioni e oltre 40 comuni irpini che aspettano. E' uno strumento già pronto al quale abbiamo creduto e continuamo a credere ma se non si sbloccano i fondi a livello regionale la città capofila può fare ben poco. E ho la sensazione che su questo si dovrà ingaggiare una battaglia, ma è una battaglia che bisogna fare tutti insieme".