Napoli

In una gara di altissimo livello Vincenzo Boni ha strappato con orgoglio un prezioso quinto posto. I 50 dorso S3 hanno regalato emozioni e sorprese. Il nuotatore napoletano non è riuscito a bissare il podio di Rio de Janeiro. Era l'unico reduce di quella finale, segno evidente che in cinque lunghi anni è cambiato tutto in questa specialità.

Gara in rimonta con la solita partenza che penalizza l'azzurro rispetto agli altri. Il cinese Zou ha impresso un ritmo pazzesco. Dietro di lui Ostapchenko, Hernandez Hernandez e Diaz per un finale vietato ai deboli di cuore. Il nuotatore del Caravaggio Sporting Village e delle Fiamme Oro ha come sempre recuperare nella seconda parte della vasca ma non è bastato per entrare in lotta per il podio. Al tocco il cinese Zou (45.25) ha preceduto l'ucraino Ostapchenko (45.57) e il messicano Diaz (45.66). Quarto l'altro messicano Hernandez Hernadez, anche lui sotto il muro dei 46 secondi (45.75), che ha preceduto l'azzurro, bravo a chiudere in 47.88 migliorando il crono nuotato in batteria. 

"Ho fatto fatica a migliorare il tempo di questa mattina ma arrivare tra i primi quattro era complicatissimo visti i crono fatti" ha raccontato. "Ci sono alter gare, continuo a prepararmi e andiamo avanti per nuotare i 50 stile il 2 e i 200 il 3 settembre". 

Tornare sul podio a distanza di cinque anni era molto complicato, batteria e finale hanno confermato questa tesi. Boni è un nuotatore diverso da quello visto a Rio de Janeiro. Ha perso un po' di velocità diventando più resistente ed è stato costretto, insieme al suo tecnico Alessio Sigillo, anche a cambiare la sua nuotata a dorso.

Questo risultato, conquistato a 33 anni, in un contesto come quello Giapponese, ha un valore enorme dal punto di vista sportivo con avversari di un livello altissimo che hanno un vantaggio fisico nei suoi confronti che risulta spesso decisivo. Il campione napoletano, però, è uomo ricco di sorprese. Sia nei 50 stile libero che nei 200 venderà cara la pelle per portare a casa altri risultati importanti. Poi a fine Giochi lo attendono le meritate vacanze e l'appuntamento col suo staff per programmare il futuro, perché Parigi non è lontana e un Boni così pimpante e appassionato può essere ancora competitivo e dare filo da torcere anche ai più giovani.