Airola

Martedì 28 luglio l'istituto Penitenzario Minorile di Airola ospiterà a partire dalle 10 e 30 un incontro con Antonella Leardi, mamma di Ciro Eposito - il tifoso napoletano ucciso il giorno della finale di Coppa Italia del 2014 - e autrice del libro "Ciro Vive" scritto insieme alla giornalista Rai del programma "Porta a Port"a Vittoriana Abate ed edito da Graus.

L’iniziativa, che è stata realizzata attraverso il contributo della Società Sportiva Calcio Napoli, grazie alla quale le copie del libro sono state distribuite in diversi istituti penitenziari e scuole della periferia di Napoli, vivrà del confronto tra la mamma di Ciro Esposito ed i ragazzi dell'Ipm di Airola.

"Gli incontri, fortemente voluti dal direttore dell’Istituto Penitenziario per i minorenni di Nisida Gianluca Guida, dal direttore della Casa Circondariale di Secondigliano Liberato Guerriero e dal direttore dell’Istituto Penitenziario di Airola, Antonio di Lauro, rappresentano - si legge in una nota stampa della casa editrice Graus - un’opportunità per diffondere il messaggio di pace e amore della mamma di Ciro Esposito. In queste occasioni Antonella Leardi, insieme ai membri dell’Associazione Ciro Vive, parla di suo figlio, della violenza dentro e fuori gli stadi, di giustizia e della capacità di lottare e perdonare".

Nel progetto sono coinvolti, assieme all'stituto minorile di Airola, anche la Casa Circondariale di Poggioreale, il Centro di Rieducazione Minorenni della Campania, la scuola calcio Arci Uisp Scampia e la Provincia Italiana della Congregazione dei Servi della Carità Opera Don Guanella. A settembre riprenderanno gli incontri presso le scuole medie superiori della Campania ed in particolare l’istituto comprensivo Ilaria Alpi-Carlo Levi e l’Itis Galileo Ferraris di Secondigliano.

“Ciò che è accaduto il 3 maggio 2014  - si legge nella nota della casa editrice - si era prestato a varie interpretazioni. Ma, il libro Ciro Vive è altro: è il racconto inedito di Antonella Leardi, una donna minuta, ma di una forza incredibile, che ha deciso di raccontare attraverso queste pagine, la storia di suo figlio e il drammatico epilogo dei fatti avvenuti a Roma”.

Vincenzo De Rosa