Avellino

Si riparte. All'antivigilia di Avellino – Campobasso, valida per la prima giornata del girone C di Serie C, parola a Piero Braglia: “Dobbiamo affrontare la partita in modo giusto. Le prime 4, 5 gare sono le più pericolose perché la squadra deve assestarsi e si affrontano squadre che volano sulle ali dell'entusiasmo, soprattutto le neo-promosse, come il Campobasso. Li abbiamo sfidati lo scorso primo agosto in amichevole (2-2, ndr), ci hanno messo in grande difficoltà. Forse stiamo facendo l'errore di pensare che dopo il campionato scorso qualcosa ci sia dovuto, ma non è così. Per vincere dobbiamo giocare una grande partita per quello che possiamo fare in questo momento. Ritroviamo il pubblico e vogliamo farli felici partendo bene. La loro presenza a margine di una stagione e mezza senza averli sugli spalti non rappresenta una pressione, ma uno stimolo. Fa piacere che torni la gente, ripeto che l'anno scorso sembravano partite da allenamento. Anche per i calciatori sarà tutto diverso. Si vedranno i veri calciatori, quelli abituati al pubblico. Partire bene è importante. La rabbia per la scorsa stagione? L'anno scorso siamo andati anche oltre alle nostre possibilità, ma poi ai playoff siamo arrivati corti. Nella partita di ritorno con il Padova siamo arrivati con tanti squalificati”.

In attesa che Micovschi entri in piena forma e dell'ultimo innesto per il reparto avanzato, dal mercato, che permetterà di passare in pianta stabile al 4-3-3, si va verso l'adozione del 4-3-2-1 come modulo di gioco: “Con il Sorrento in 40 minuti abbiamo fatto un ottimo calcio, forse creando poco, ma la squadra mi era piaciuta. Stiamo valutando le varie soluzioni, voglio che la squadra, in base alle circostanze, sia pronta a giocare a 3 o a 4 dietro, che sia camaleontica per quanto riguarda gli assetti tattici. Il regista? Stravedo per Aloi, ma abbiamo anche De Francesco”.

Braglia ha ancora fame di vittorie: “Non posso affermare con certezza che qui vincerò ancora, di certo possiamo fare un campionato importante, ma dipende dall'atteggiamento e dalla voglia di migliorare”.

Capitolo mercato: “Non voglio un altro attaccante centrale. Plescia ha fatto 11 gol non giocando tutte le partite; Maniero 10 non giocando tutte le partite. Il direttore Di Somma ha scelto di prendere Gagliano e abbiamo Messina, che è giovane ma ha caratteristiche precise e margini di crescita, a prescindere da se partirà in prestito o meno. Chi voglio dal mercato? Gente che con le caratteristiche possa sostituire Micovschi e Kanoute. Abbiamo fatto una partita ufficiale con la Ternana e e abbiamo fatto bene con il 4-3-2-1. Sappiamo cosa possiamo fare, ma sappiamo che se saremo presuntuosi e superficiali faremo un campionato mediocre. Si vince remando tutti dalla stessa parte. Se perdiamo la determinazione che avevamo l'anno scorso faremo fatica. Se perdiamo la compattezza dello spogliatoio non andiamo da nessuna parte. I segnali non mi piacciono. Vedo troppa gente chiacchierare. Vedo una squadra che parla, poco unita, fino ad ora ok, ma adesso inizia il campionato e bisogna pedalare più dell'anno scorso per fare qualcosa di importante. Mastalli? Ecco lui, parla poco e lavora tanto. Dove lo metti gioca. Siamo estremamente contenti di lui”.

Bisognerà rinunciare agli squalificati Dossena, Aloi e Maniero: “Micovschi? C'è da lavorarci, è stato anche fermo, non è al top. Verrà convocato, starà con noi, vediamo se fargli fare una mezz'oretta, quaranta minuti. Scognamiglio? Vediamo oggi, si aggrega al gruppo e valuteremo. De Francesco via? Non rispondo, nel mercato può succedere tutto e il contrario di tutto nel giro di due ore. Al momento fa parte della rosa, se ci sarà bisogno giocherà”.

I probabili interpreti? Forte in porta; Ciancio, Sbraga, Silvestri e Tito (o Mignanelli) in difesa; Mastalli, De Francesco (o Matera) e D'Angelo a centrocampo; Carriero e Kanoute alle spalle dell'unica punta Plescia.