Avellino

Sanitari no vax in Irpinia, dei 30 finiti nel mirino dell’asl di Avellino in sette si sono messi in regola e si sono vaccinati, ma nelle prossime ore si avranno anche gli elenchi dei medici e infermieri non immunizzati, in forze all’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino. 

 Ora verifiche incrociate in corso nell’azienda, dove però nell’elenco dei nominativi inoltrati dalla Regione, sono finiti anche amministrativi. Toccherà all’azienda provvedere a individuare tutti i medici e infermieri non vaccinati, che lavorano nelle corsie dell’ospedale, per poi inoltrare i nominativi alle Asl di appartenenza, che avvieranno l’iter di eventuali demansionamenti o sospensioni per quanti non si metteranno in regola. 

“Sto pregando i miei colleghi non vaccinati di farlo subito - spiega il presidente dell’Ordine dei Medici di Avellino, Francesco Sellitto -.

Li sto pregando, è un obbligo morale nei confronti dei malati. Il nostro lavoro è a contatto con le persone , siamo in piena emergenza sanitaria quindi eventuali provvedimenti di sospensione dal lavoro sono più che giusti”. Secondo il Decreto legge in vigore non c’è solo la sospensione dal servizio per i sanitari no vax ma, in alternativa, la destinazione ad altre mansioni: cosa difficile per un medico, possibile in quei casi in cui l’attività sanitaria non sia svolta a diretto contatto col pubblico. Tra i 30 destinatari delle missive Asl, i medici interessati dalle verifiche sarebbero 9. Nelle lungaggini delle procedure, intanto, sta per affacciarsi la questione richiami: per molti sanitari vaccinati a dicembre 2020, a breve, si dovranno valutare nuove inoculazioni.

“I tar rispetto ai ricorsi stanno confermando la giustezza della scelta del ministero - spiega Sellitto -. Il lavoro di un medico è quello di curare le persone, quindi non vedo altra mansione possibile per i sanitari che potrebbero essere collocati temporaneamente dal proprio incarico”. Ma non solo. Sellitto ricorda ai sanitari no vax le storie dei camici bianchi che sono morti di coronavirus. “Pensiamo al dottore Nargi, Pascale, Spinazzola, Mazzocca e Ferri solo per citare gli irpini. Chi è morto avrebbe voluto essere vaccinato e non ha potuto. Per rispetto a queste persone i colleghi non vaccinati devono farlo subito – conclude Sellitto -”.