Giornata tra storia e tradizioni a Molinara che ha celebrato ieri la festività di San Rocco. Un appuntamento sempre molto atteso nel piccolo borgo del Pre-Fortore, dove per l'occasione è stata riaperta al culto la chiesa nella piazza principale del paese dopo i lavori di restauro effettuati nei mesi scorsi.
A causa della pandemia e delle misure vigenti anche in questa fase non è stato possibile effettuare la tradizionale processione per le strade del paese, ma è stata celebrata la messa alla presenza dell'arcivescovo di Benevento, monsignor Felice Accrocca ed il parroco di Molinara, don Sergio Ingegno.
“Veniamo da un periodo non semplice a causa della pandemia, la preoccupazione è tanta”, ha commento il sindaco di Molinara Giuseppe Addabbo ricordando lo scorso anno quando “la festa di San Rocco è stata celebrata in un clima surreale. Ma in questo periodo non ci siamo fermati. La nostra chiesa inaugurata nel 1986 aveva bisogno di una restaurazione, pertanto sono partiti i lavori ed è stato bello poterla riaprire al culto in occasione del 16 agosto. Ed anche la statua del Santo è stata restaurata”.
E cosi nonostante le restrizioni Molinara ha potuto rivivere la giornata dedicata al Santo Patrono con cui la comunità conferma “un legame fortissimo – ha sottolineato il primo cittadino - il 16 agosto per tutti è un giornale speciale”.
Un giorno che si auspica possa rappresentare “un segnale di speranza per superare i momenti difficili”.
Attenzione rivolta al futuro, ma anche e soprattutto alle aree interne: “Non fare la processione è mancato sicuramente tanto, ma restano questi momenti vissuti con grande emozione. Così come la presenza dell'arcivescovo Felice Accrocca che ha dimostrato in questi anni un grande legame per le aree interne. La questione aree interne non riguarda solo la dorsale appenninica campana, ma quattromila comuni in Italia, tanti territorio alle prese spesso con lo spopolamento. E invece - ha concluso il sindaco Addabbo - bisogna accendere i riflettori su queste aree”.