Ariano Irpino

Celebrata ad Ariano la memoria di Gesù coronato di spine. Fede e profonda devozione intorno al prezioso reliquiario contenete i frammenti della corona di Cristo. Le sacre spine, invocate soprattutto in momenti di grandi difficoltà.

Una storia che ci porta indietro nel tempo, quando in periodi di calamità, prolungata siccità o di abbondanti piogge si arrivava a piedi dalle contrade in cattedrale per invocare l’aiuto e la protezione delle Sacre Spine. Un tesoro prezioso che molti avrebbero voluto avere.  Da qui l’invito ad aprire il cuore alla passione di Cristo e meditare la via dolorosa del Calvario in questo tempo attuale così difficile e incerto.

Nell’aprile del 2020 come nei tempi più cupi della storia dell'umanità era stato il Vescovo Sergio Melillo a tirare fuori dalla teca, nella Basilica Cattedrale, le sacre spine della corona di Cristo, per portarle in un luogo di dolore, l'ospedale, nel giorno del venerdì Santo. Non accadeva da secoli.

Nella storia si ricorda un evento simile nel 600, quando piovve cenere dal Vesuvio e poi negli anni successivi legati a carestia, peste e guerre. Persino la città di Foggia in un momento di grande dolore, chiese ad Ariano, come ricorda lo storico Antonio Alterio, l’aiuto divino attraverso l’invio delle Sacre Spine.

Ad animare la liturgia nella Basilica Cattedrale presieduta dal Vescovo Giuseppe Mazzafaro della diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti, la corale diretta dai maestro Ornella e Francesco De Paola.