Se la buona stagione disputata si è rivelata sin da subito sufficiente per attirare l'interesse di un folto nugolo di squadre, si sta rivelando decisamente meno semplice arrivare al dunque per la cessione dei calciatori che l'Avellino ha inserito nella lista dei cedibili. Il motivo? Gli ingaggi percepiti, fuori portata per buona parte delle società di Lega Pro.
Il caso più significativo, a tal proposito, è quello relativo a Emanuele Santaniello: 41 presenze, 5 gol e 4 assist tra campionato, playoff e Coppa Italia; protagonista di una stagione di buon livello con la maglia biancoverde, ma con un compenso che tante società non sono in grado di coprire da sole. La Juve Stabia ha pensato a lui in avvio di mercato, ma Novellino ha chiesto una prima punta fisica e al “Menti”, proprio oggi, è arrivato Panico; la Turris lo segue dallo scorso gennaio, ma Pandolfi sembra destinato a restare e non c'è la possibilità di appesantire il monte stipendi con il contratto di un altro attaccante; il Teramo, il Picerno, la Reggiana, e il Monopoli sono alla finestra, ma il margine per definire operazioni in entrata è ancora ampio e, a oggi, prenderebbero Santaniello solo se l'Avellino partecipasse a pagare parte del suo contratto. Stesso discorso per Miceli, che all'ombra del Partenio è arrivato all'apice della sua carriera, sia in termini di età, sia di maturità professionale, sia di corrispettivo economico pattuito per le sue prestazioni sportive. La Virtus Francavilla è pronta ad accoglierlo, ma pure in questo caso è difficile pensare che il calciatore, legittimamente, vada a livellare verso il basso ciò che andrebbe a guadagnare nel suo secondo e ultimo anno di contratto con l'Avellino. E se per De Francesco è la destinazione (Potenza) a non convincere il centrocampista, nonostante gli attestati di stima che Gallo continua a destinare nei suoi confronti, anche per Marco Silvestri bisognerà mediare al fine di favorirne l'esodo. Altro paio di maniche il fronte relativo a Bernardotto, che rinnoverà per essere ceduto in prestito al Gubbio o al Foggia (qualora andasse in porto l'affare Curcio).
Diametralmente opposto il capitolo relativo ai pezzi pregiati in attesa di rinnovare: D'Angelo e Tito, su tutti, hanno proposte (Pisa e Bari; Padova e Südtirol, su tutte) che andrebbero a migliorare gli ingaggi attualmente percepiti. L'Avellino non ha, però, finora, ricevuto offerte che ritiene congrue al loro valore. Occhio, però, perché con il passare del tempo, in assenza di un accordo per il prolungamento, il potere contrattuale diminuirà in maniera fisiologica. Questioni di sottili equilibri, che rischiano di spezzarsi sotto il peso del tempo che passa.