Apice

Come preannunciato, il Consiglio comunale di Apice, all’unanimità, ha votato contro la delibera della Provincia di Benevento che lo scorso 24 giugno aveva fissato a 199 euro oltre iva a tonnellata il costo di conferimento dei rifiuti indifferenziati, per l’anno 2014, presso i siti di trattamento gestiti dalla Società Samte, di cui la stessa Provincia è unico socio.

Lo comunicò il Presidente della Provincia Claudio Ricci il quale specificò anche che la somma restava fissata in Euro 199,03 oltre l’Iva, come per legge, per ogni tonnellata di rifiuto indifferenziato smaltito nello Stir di Casalduni. L’importo era stato determinato conformemente alle indicazioni di natura tecnico-contabile e a seguito delle decisioni dell’Assemblea della stessa Samte.

«Non è giusto che i Comuni – ha commentato il vicesindaco Zullo, delegato alla Gestione rifiuti – debbano pagare per colpa di chi ha sbagliato i costi della gestione del ciclo dei rifiuti a livello provinciale. Valuteremo se ci sono le condizioni legali per intraprendere un ricorso al Tar, vista la richiesta della Provincia di chiedere agli Enti costi retroattivi alla gestione, quando ogni Comune ha varato già per l’anno 2014 il proprio piano finanziario.

Le motivazioni date dalla Samte sono ridicole. Con questa variazione, da 109 euro a tonnellata a 199 euro, il comune di Apice dovrà sborsare 55mila euro in più. Ci opporremo e vedremo di costituire un fronte con altri Comuni del comprensorio. Lo stir di Casalduni, inoltre, non smaltisce neanche a pieno regime (40 tonnellate su 90) cosicché diverse componenti vanno fuori Regione».

Tra le altre questioni discusse in Consiglio c’era anche quella dello spostamento del mercato domenicale, in via sperimentale, da viale della Storia a viale della Scienza. E si deciderà solo a lavori ultimati se ci sarà la possibilità di riportarlo alla condizione originaria o di lasciarlo definitivamente in viale della Scienza. «Di sicuro – ha commentato l’assessore Pellino – sarà previsto un mercato leggero, e ne discuteremo con i commercianti, e non con i presidenti di associazione, che ancora oggi, forse, non hanno ancora capito che il trasferimento è obbligatorio per motivi tecnici a seguito dei lavori di restyling da circa 1 milione di euro».

Il consigliere d’opposizione Pepe, invece, ha presentato una interrogazione d’urgenza sempre in merito al mercato, questa volta non quello ordinario ma quello continuato, in cui chiede: «Per quale motivo il consigliere di maggioranza Pina Giangregorio ha chiesto un contributo agli ambulanti (con annessa fotocopia di ricevuta) senza un numero progressivo e una motivazione, destinando l’introito all’associazione culturale il Castello? E’ eticamente corretto – ha commentato Pepe- chiedere un ulteriore contribut,o visto che gli ambulanti pagano già uno spazio per tenere il posto? E’ ancora il sindaco Abanese il presidente dell’associazione?». A tali domande, lo stesso sindaco Albanese ha dichiarato di rispondere personalmente nei tempi tecnici previsti. 

Michele Intorcia