“Non possiamo non condividere quanto espresso dal Segretario Generale CGIL Maurizio Landini e collocato agli atti dell’incontro del 6 agosto con i Ministri del Lavoro e della Salute.” così Franco Fiordellisi della CGIL irpina commenta le recenti disposizioni sull'obbligo del green pass sui luoghi di lavoro. "Il nostro punto di partenza è la prevenzione, che si realizza tramite il funzionamento dei protocolli di sicurezza, la condivisione con lavoratrici e lavoratori, rispetto ai quali va valutata l’efficacia, garantita dall’osservanza in tutti i luoghi di lavoro ancor più di prima perché vanno adeguati alla fase pandemica attuale. Premettiamo che riteniamo, e lo abbiamo da sempre affermato, la vaccinazione della popolazione sia la strada da percorrere e la CGIL tutta, compresa quella di Avellino, sta contribuendo alla raccolta di firme per la sospensione dei brevetti vaccinali allo scopo di garantire la massima diffusione della somministrazione a tutte le fasce della popolazione ovunque, la recente estensione del Green pass, che introduce una forma di obbligatorietà nei luoghi di lavoro compresa la mobilità pubblica, deve essere frutto di un provvedimento legislativo quale atto di responsabilità democratica e non solo dell’esecutivo nel rispetto della Costituzione e dei cittadini da essa rappresentata.Proprio per questo qualsiasi forma di demansionamento, riduzione del salario, licenziamento è una scelta inaccettabile perché nulla ha anche vedere con la sicurezza sul lavoro e la contrasteremo: l’introduzione di misure del genere avra’ solo l’effetto di scaricare nei luoghi di lavoro conflittualità che avrebbero dovuto essere evitate e per questo tali misure vanno assolutamente ritirate. Per la CGIL e FLC Cgil Avellino non è superfluo ricordare che è dallo scorso anno che stiamo chiedendo al governo nazionale, regionale e alla Prefettura di istituire un tavolo di confronto permanente per rafforzare la prevenzione in tutti i luoghi di lavoro ed in particolare, nei servizi pubblici, sanità, scuola, trasporti".In fine dichiara Franco Fiordellisi.
“Eppure a 17 mesi dalla dichiarazione dello stato di emergenza e a 25 giorni dall’apertura delle scuole non vi è traccia né di una programmazione, né di prevenzione condivisa e concreta: l’unica proposta consiste in restrizioni e obblighi da un lato e semplificazioni che riducono la complessità all'estemporaneità del si/no e da entrambe prendiamo le distanze.” Ed Erika Picariello Segr. Gen. FLc Cgil Avellino Erika Picariello: “il personale della scuola ha garantito la continuità del servizio tra gli infiniti limiti della didattica a distanza e in una condizione di depauperamento di strutture e risorse che dura da decenni subendo il collasso dei sistemi di insicurezza intorno alla scuola. In Campania si è vaccinato il 96% della popolazione scolastica, in provincia di Avellino quasi il 90% a dispetto di ogni previsione artatamente costruita contro docenti ed ata: la soluzione non è mai scaricare le responsabilità di chi legifera e governa nei luoghi di lavoro generando conflittualità ma aiutarci a fare del nostro meglio, a partire dalla definizione dai LEP e dall’incremento della spesa ordinaria e nel rispetto dei valori e delle previsioni Costituzionali.”