Napoli

Che il rinnovo di Lorenzo Insigne rischiasse di diventare una telenovela lo si era capito, da tempo. L'Europeo vinto, da protagonista, con la maglia dell'Italia, ha poi reso ancor più difficili e delicati i negoziati, tra l'altro non ancora iniziati, per il prolungamento del contratto in scadenza del capitano del Napoli. E allora: detto, fatto. Da una parte c'è il club partenopeo, che da due anni non si qualifica alla Champions League, con annessi mancati introiti a incidere, e non poco, sulla possibilità di investimento sia sul fronte operazioni in entrata, sia sul versante della possibilità di coprire ingaggi spesso fuori portata; dall'altra, il folletto di Frattamaggiore, che ha un potere contrattuale enorme dopo aver vinto la kermesse continentale. Tradotto in numeri, ci sono due milioni di euro che ballano tra l'offerta della società, di 3,5, che potrebbe essere presentata la prossima settimana al procuratore Pisacane, e i 5,5 che lo scugnizzo azzurro sarebbe intenzionato a chiedere per chiudere la sua carriera con la maglia che ama più di tutte. I presupposti per un lungo braccio di ferro ci sono tutti. Intanto, a Castel di Sangro prosegue la preparazione precampionato ed è conto alla rovescia per l'amichevole con l'Ascoli, in programma domani, alle 17,30, allo stadio “Patini”. Spalletti dovrebbe disegnare il suo Napoli col 4-2-3-1, con Meret tra i pali; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly e Mario Rui in difesa; Lobotka e Fabián Ruiz a centrocampo; Politano, Zielinski e Insigne a supporto dell'unica punta Osimhen.