Benevento

Ha ribadito, secondo il legale della parte offesa, le circostanze già descritte, precisandone alcune in un racconto che è stato ovviamente doloroso; con alcune evidenti contraddizioni rispetto alla versione dei fatti resa inizialmente anche ai sanitari del Rummo, sostengono invece le difese.

Capita sempre così, o quasi, quando una inchiesta per violenza sessuale approda all'incidente probatorio, al momento nel quale è possibile acquisire la prova, prima del dibattimento, nel contraddittorio delle parti; rispondendo, dunque, alle domande di tutti. Il risultato sono letture delle cose dette che, inevitabilmente, suonano come opposte.

E' quanto accaduto questa mattina in Questura, per circa tre ore, con una 18enne di Montesarchio che ha denunciato di aver subito violenza sessuale. Assistita da una psicologa perchè è affetta da un lieve ritardo mentale, la ragazza, rappresentata dall'avvocato Antonio Leone, ha ripercorso dinanzi al sostituto procuratore Maria Colucci e al gip Vincenzo Landolfi quei momenti, puntando ancora il dito contro un 18enne ed un 19enne di Tocco Caudio, presenti con gli avvocati Raffaele Scarinzi e Marianna Febbraio.

Tutto si sarebbe verificato lo scorso 30 maggio: in base ad una prima ricostruzione, in mattinata la giovane avrebbe incontrato il 18enne, conosciuto in una chat, con il quale avrebbe avuto un rapporto, dandosi  poi  appuntamento in serata. Una uscita con più persone, perchè a loro si erano aggiunti il 19enne ed altri due amici.

Tutti a bordo della macchina del 18enne, fino ad Airola, dove due passeggeri erano scesi, lasciando la 18enne in compagnia dei due tocchesi. Ancora un giro in auto, anche dinanzi al cimitero di Airola, dove la malcapitata avrebbe ricevuto la proposta, rifiutata, di fare sesso a tre. A quel punto, la vettura avrebbe raggiunto una zona isolata e poco illuminata in territorio di Moiano, alle spalle di un locale.

A differenza del 19enne, rimasto nell'abitacolo, il conducente sarebbe sceso con la ragazza ed avrebbe avuto un altro rapporto con lei, ancora consenziente. Ai due si sarebbe poi aggiunto il 19enne, che avrebbe approfittato della giovane mentre il 18enne era nel frattempo risalito nella vettura.

I tre erano poi ripartiti alla volta di Airola, dove erano passati a prendere gli altri due. Infine, dopo un ulteriore giro ed anche una pizza consumata insieme, tutti a casa, dove lei aveva riferito ai genitori ciò che le era capitato. Da qui la corsa all'ospedale Rummo, dove aveva ricevuto le cure del caso, e l'avvio di una indagine affidata alla Squadra mobile e, ora, costellata dallo svolgimento di un incidente probatorio chiesto dal Pm.

Una bruttissima storia, con il 18enne ed il 19enne che respingono ogni possibile addebito. Nessuna violenza, dunque, nessuna costrizione. Chissà cosa hanno pensato quando oggi l'hanno rivista, quando l'hanno sentita ricostruire quella serata.