Vicini ma lontani, almeno per il momento. A Castel Volturno non è passata inosservata la presenza in simultanea del presidente Aurelio De Laurentiis e del procuratore di Lorenzo Insigne, Vincenzo Pisacane. Stesso posto, ma nessun dialogo o incontro per iniziare a discutere del rinnovo di contratto del capitano, che diventa un tema sempre più centrale con il passare dei giorni. I tifosi del Napoli restano col fiato sospeso, le parti distanti per quanto riguarda il prolungamento del vincolo che scadrà il 30 giugno 2022, a maggior ragione dopo l'Europeo da protagonista disputato, e vinto, da Insigne, incoronato anche per aver realizzato gol più bello della manifestazione continentale, con l'ormai celebre “tiraggiro”, nei quarti di finale contro il Belgio. Un percorso, trionfale, col piglio del top player, che lo mette in condizione di avanzare richieste da top player. E così, al Konami Training Center, le strade non si sono incrociate. Un gelo tacito, che ha ridotto quella che sembrava non una mera casualità a una pura coincidenza. Inevitabile, che aleggi lo spettro di vivere una stagione trascinandosi dietro una vicenda irrisolta, con la spada di Damcole del possibile, e clamoroso, addio a parametro zero a pendere sulla testa del folletto di Frattamaggiore. D'altra parte, però, si suol dire che quello che non si fa in un anno si fa in un'ora. E chissà che il proverbio, rigorosamente napoletano, non possa calzare a pennello.
Napoli, Insigne e il rinnovo come un spada di Damocle sulla nuova stagione
Ieri, a Castel Volturno, presenti sia il presidente De Laurentiis, sia l'agente Piscane
Marco Festa