Durazzano

A metà maggio è stato condannato con rito abbreviato a 5 anni, escluse le aggravanti (per lui anche il risarcimento dei danni, da liquidarsi in separata sede, e il pagamento di una provvisionale di 3mila euro in favore della parte civile, rappresentata dall'avvocato Monica Del Grosso) , ora è stato scarcerato. Arresti domiciliari: li ha decisi il gip Loredana Camerlengo per Rocco Di Nuzzo (avvocati Vittorio Fucci e Antonella Mazzone), 38 anni, di Durazzano, che a gennaio era stato fermato dai carabinieri per tentato omicidio aggravato dai futili motivi, lesioni e furto aggravato.

Le accuse gli erano state contestate per un episodio del quale aveva fatto le spese un bracciante agricolo di 41 anni, originario del Gambia, investito, mentre tornava a casa in bici, da un furgoncino guidato da Di Nuzzo, con il quale aveva in precedenza litigato in piazza Municipio, a Durazzano.

Non volevo investirlo, è stata colpa della foga di quei momenti e anche del fatto che avevo bevuto, aveva detto l'uomo quando era comparso dinanzi al Gip, che l'aveva lasciato in carcere. Aveva fornito la sua ricostruzione dei fatti, affermando di essere arrivato in piazza Municipio a bordo del Peugeot Bipper di un amico che gli aveva dato un passaggio. Una volta sceso – aveva proseguito – , si era avviato verso il bar, ma durante il tragitto aveva urtato accidentalmente la bici del cittadino straniero, che era caduta sull'asfalto. Il 41enne, che si trovava sull'altro lato della strada, si era precipitato a vedere i danni riportati; tra i due erano volate parole ad alta voce, poi erano passati alle vie di fatto.

Il 41enne avrebbe inforcato la due ruote e si sarebbe allontanato, Di Nuzzo si sarebbe messo al volante del Bipper e l'avrebbe inseguito, investendolo e facendo perdere le sue tracce.