Confermati dal Riesame i sequestri operati nell'inchiesta su una presunta truffa a Ceppaloni relativa ai fondi per l'alluvione del 2015. Il Tribunale ha infatti respinto il ricorso presentato dall'avvocato Sergio Rando- impugnerà la decisione dinanzi alla Cassazione- per Vincenzo Mauro, un tecnico del Comune di Ceppaloni, mentre hanno rinunciato Maria Grazia Maselli (avvocato Vincenzo Sguera), una delle beneficiarie – l'altra è deceduta – e l'architetto Pio Mandato (avvocati Massimiliano Cornacchione e Camillo Cancellario), chiamato in causa come tecnico provato.
Il sequestro preventivo di beni per un importo complessivo di 128mila euro era scattato un paio di settimane fa, ad ordinarlo era stato il gip Gelsomina Palmieri in una indagine del sostituto procuratore Licia Fabrizi e della guardia di finanza.
Nel mirino degli inquirenti le domande per i contributi pubblici statali destinati a far fronte ai danni derivanti dagli eventi alluvionali del 14 e 15 ottobre 2015, che sarebbero state “corredate dalle false perizie asseverate redatte dal tecnico privato, la cui veridicità era stata ulteriormente attestata dall'incaricato del Comune di Ceppaloni “ed avrebbero indotto”in errore l’organo preposto alla concessione del beneficio economico in parola, che accoglieva le domande e consentiva all’Ufficio Tecnico del Comune di Ceppaloni di autorizzare il pagamento (non dovuto e quindi indebitamente percepito) dell’importo complessivo di 128mila euro”.
Secondo la Procura, “a testimonianza della dubbia veridicità della perizia asseverata dal professionista, si rileva che lo stesso aveva, peraltro, riscontrato e rilevato danni identici per entrambe le abitazioni, pur situate in luoghi distinti del paese ed in un differente contesto geomorfologico”.
Nel corso delle attività investigative svolte, aveva scritto il Procuratore Aldo Policastro, “la disamina della documentazione amministrativo – contabile acquisita, l’escussione di numerosi soggetti informati sui fatti, tra i quali anche dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni intervenute durante i soccorsi, corroborate dalla redazione di una dettagliata consulenza affidata ad un consulente tecnico nominato dalla Procura della Repubblica, hanno evidenziato come i due immobili, i cui proprietari hanno beneficiato dei predetti contributi pubblici, non abbiano riportato i danni strutturali dichiarati nelle perizie allegate alla domanda, quali conseguenza degli eventi alluvionali del 2015, da ritenersi del tutto insussistenti”.