Savignano Irpino

 

Intervento dello storico Michele Savignano in esclusiva per Ottopagine

La statua di Sant’Anna alle Paludi (Napoli), è un’opera in legno intagliato e policromo di fine settecento. “Il panneggio, mosso e bene acconciato, la mano estremamente venosa e altri piccoli particolari, fanno propendere per l’attribuzione allo scultore Giuseppe Picano che potrebbe averla realizzata intorno al 1770… Il volto di Sant’Anna,  per la bellezza, attira l’attenzione di tanti fedeli e cultori d’arte … Statue che ripropongono la stessa immagine di Sant’Anna alle Paludi sono presenti in diverse chiese di Napoli e della provincia, a testimonianza del grande culto che si è sviluppato, nei secoli, verso questa particolarissima rappresentazione della nonna del Signore, la più bella tra quelle scolpite da mano d’uomo. (Sant’Anna alle paludi La leggenda del ritrovamento).

La statua di Sant'Anna di Savignano: La bibliografia riporta la notizia sulla committenza dell’opera ascrivibile alla metà del secolo XVIII e  attribuita a tale Michele Pellecchia, ricco proprietario terriero del luogo, ma non sull’autore: “E’ una scultura in legno di salice e pioppo commessi e dipinti… da un artista di sicura esperienza attardato su canoni stilistici dell’ultima fase del barocco. La scultura, che raffigura Sant'Anna con la Vergine Bambina stretta dal braccio sinistro, il passo incedente, il busto in torsione, ottenne l’approvazione arcivescovile il 28 settembre 1757.

Il ricco panneggio del manto, della veste e sopraveste della santa, la plasticità delle forme anatomiche, la dolce serenità dei visi dei personaggi, costituiscono i dati salienti dell’opera, forse un colto esempio di artigianato locale. Nel corso del tempo la statua ha subito sicuramente una serie di interventi conservativi, alcuni documentati come la ridipintura effettuata nel 1956 da un artigiano locale, Salvatore Maglione, e poi un altro nel 1980. Il restauro più recente dell’opera, effettuato nel 20019, ha restituito le originali forme plastiche e le cromie che non erano più leggibili”. (Dott. Leonardo Boscia Esperto in Beni Culturali Avellino).

Non sono trascurabili alcuni lineamenti, (per altro sintetizzati nelle rispettive descrizioni), che accomunano la Statua di Savignano alla statua di Sant’Anna alle paludi di G.Picano e altre statue dello stesso artista della scuola napoletana del Vanvitelli.

Intanto l'amministrazione comunale di Savignano Irpino, attenta alla promozione del proprio patrimonio artistico e culturale, lo scorso gennaio ha deliberato la proposta di iscrizione della festa di Sant'Anna all'Ipic (inventario patrimonio immateriale culturale) della Regione Campania.

La candidatura è attualmente in fase di istruttoria

Altre statue di Sant’Anna con Bambina in braccio sono onorate nelle chiese del nostro circondario, come quella  della omonima chiesa di Deliceto: La chiesa è ricca di stucchi e decorazioni barocche e si presenta ad unica navata, coperta da una volta a botte lunettata con arconi poggianti su pilastri, e termina con il coro ligneo alle spalle dell’altar maggiore, realizzato con marmi differenti, sul quale troneggia la settecentesca ed espressiva statua di Sant’Anna con in braccio la Vergine Maria Bambina.(web) scultura molto distante dalla plasticità delle forme anatomiche della scuola napoletana.