Avellino

Una scelta dolorosa ma necessaria l'ha definita l'assessore regionale Lucia Fortini quando ha annunciato l'avvio delle procedure di commissariamento del Piano di Zona A4 con il comune di Avellino capofila. In sostanza la bocciatura senza appello, dopo tre anni inconcludenti, di una non gestione che ha portato, proprio negli anni della pandemia in cui c'era maggiore bisogno dei servizi per le fasce più deboli della popolazione, a lasciare scoperto un settore fondamentale come quello delle politiche sociali.

"Le beghe locali sono inaccettabili, Regione e Governo hanno quintuplicato le risorse. Non possiamo consentire che, dopo 3 anni, l’Azienda non decolli" ha dichiarato l'assessore Fortini.

A questo punto, il comune di Avellino ha tempo 30 giorni per provare a scongiurare il commissariamento. L’Azienda va messa in funzione, con i vertici e l’approvazione della programmazione. Altrimenti scatta la nomina del tecnico. Uno schiaffo per il sindaco Gianluca Festa che dalla sua tribuna social nella serata di ieri si difende accusando a sua volta la Regione, e quindi il governatoe De Luca, di voler accentrare su di sé tutti i poteri. Nel suo monologo su Facebook lancia strali contro quello he definisce "il granducato De Luca"  e dice di non essere "un servo sciocco, mi sono sempre contrapposto a questo strapotere per difendere l’autonomia decisionale della nostra città. Evidentemente da fastidio a qualcuno che vuole governare tutti i processi e lancia velate minacce" ha dichiarato festa, secondo il quale non ci sarebbero motivazioni che giustificano il commissariamento. "Aspettiamo le sciocchezze che saranno scritte in questa comunicazione, non ci faremo intimidire. Tutto nasce da questo gruppo assetato di potere che vuole avere un posto nel Cda" aggiunge il sindaco.

La vicenda del Piano di Zona riapre di fatto lo scontro tra il Comune di Avellino e la Regione Campania, e diventa l'ennesimo campo di battaglia politica. Qualcuno, nell'entourage del sindaco, si è chiesto come mai soltanto adesso a Santa Lucia si sono accorti che ad Avellino il Piano di zona non è mai partito. Ma la domanda vera è: perché non è partito? Ed è a questa domanda che bisognerebbe dare una risposta.