Il 21 e 22 luglio, a New York prende il via Lineapelle, alla sua 30° edizione sul suolo USA. 86 espositori, provenienti soprattutto da Italia, (presenti inoltre francesi, spagnoli, portoghesi, turchi e statunitensi), riceveranno circa 1.500 visitatori del continente nord americano. Il target commerciale si estende dal medio-alto all’alto di gamma, la congiuntura è più vivace di quella europea, che tuttavia ha mostrato segni di risveglio nell’ultima mostra di nicchia, Anteprima a Milano. Sono attesi tutti i brand importanti, ai quali l’organizzatore offrirà seminari di aggiornamento stilistico. Il ceo S. Mercogliano dichiara che la strategia Lineapelle prevede nelle stesse date
conferenze, dedicate al processo produttivo e alla sostenibilità del made in Italy, in San Francisco e
Los Angeles. Le performance più significative attualmente – secondo gli osservatori – riguardano le bovine, le
ovine, le verniciate per pelletteria ed abbigliamento; ma soprattutto la qualità, l’innovazione e
l’assistenza al cliente delle concerie italiane partecipanti. I trend individuati dal Comitato stilistico sono i classici ben realizzati e di valore, lo sportivo casual, il calore del vegetale. Il Ministero italiano dello Sviluppo Economico e l’Italian Trade Agency sosterranno Lineapelle New York nell’organizzazione, in favore di buyer e media, presso l’Alice Tully Hall del Lincoln Center di un esclusivo ed elegante balletto classico, tratto dal libro di favole per bambini, in cui la
pelle è protagonista, edito e diffuso qualche anno fa da Lineapelle. Lo spettacolo vede protagonista Sabrina Brazzo, prima ballerina del Teatro delle Scala di Milano ed étoile internazionale, con la sua compagnia. L’occasione, arricchita da un dinner all’insegna dell’italianità nella hall del Lincoln Center, vedrà unite Lineapelle New York e Milano Unica New York, alla sua prima e molto promettente edizione. Il made in Italy della pelle e dei tessuti si proporrà insieme, per una sinergia che porterà alla domanda americana della moda e del lusso la migliore creatività e lo standard competitivo più
elevato.
Giuseppe Aufiero