Napoli

Si è tenuta in live streaming su facebook la tappa conclusiva del roadshow per il progetto "Remiam" (Rete dei Musei Intelligenti ad Alta Multimedialità), sviluppato da Databenc - Distretto ad Alta Tecnologia per i Beni Culturali - con l’obiettivo di creare un sistema integrato di conoscenza, monitoraggio, fruizione e valorizzazione del patrimonio storico e artistico regionale e nazionale.

Presso la suggestiva location di Palazzo Doria D’Angri di via Petrarca a Napoli, sede dell’Università Parthenope, sono stati presentati i prodotti e servizi realizzati nell’ambito del progetto a supporto di musei e spazi espositivi: dall’introduzione della sensoristica IoT per il monitoraggio dei luoghi e il conteggio dei flussi turistici alla produzione filmica interattiva, dalla realtà aumentata a quella virtuale, dalla fruizione tramite web a quella mediante smartphone o tablet durante la visita nel museo, dall’editoria classica a quella aumentata, dai tour a 360° agli ologrammi interattivi sviluppati in 4K come quello della Sirena Digitale installato negli spazi del Museo archeologico di Napoli (MANN). Tra gli aspetti più rilevanti, l’app rivolta anche ai bambini per fruire digitalmente delle opere d’arte del Museo Madre di Napoli “Come un gioco da bambini” e “Axer/desaxer” dell’artista francese Daniel Buren e la produzione multimediale sulle pizzerie centenarie di Napoli.

Il consigliere delegato alla digitalizzazione e ICT della Regione Campania Mario Casillo ha detto: "Il risultato del progetto dimostra che la tecnologia può aiutare i beni culturali, perché stimola a visitare fisicamente i musei. La nostra regione è un mix di patrimonio culturale, sia materiale che immateriale, e leadership tecnologica, grazie alla formazione delle risorse umane. Questo può porci all’avanguardia in Italia e nel mondo, come dimostra l’investimento di Apple Academy a Napoli".

L’assessore alla Ricerca, Innovazione e Startup della Regione Campania Valeria Fascione spiega che "il digitale è un fattore abilitante che facilita l’accesso al nostro patrimonio culturale, come esemplifica la nostra piattaforma Ecosistema della Cultura. I progetti di ricerca con applicazioni su prodotti e servizi dimostrano che il trasferimento tecnologico può sfociare su oggetti che favoriscono conservazione e fruizione dei beni culturali".

L’assessore alla Formazione Professionale della Regione Campania Armida Filippelli afferma che "con questi progetti stiamo facendo un passo nel futuro, anticipando il Pnrr e mettendo a frutto il nostro immenso patrimonio. I ragazzi devono imparare a conoscerlo, perché senza conoscenza non c’è tutela e trasmissione, e in questo senso aiuta il linguaggio moderno della realtà aumentata, delle app, per capire e rendere socialmente vivibile la nostra grande ricchezza culturale, che può farci diventare la regione più importante d’Europa".

"Remiam è basato su una piattaforma che consente di fruire di tutti i contenuti dei plessi museali. Grazie a un protocollo concordato con l’Ufficio scolastico regionale, Databenc Art consente a tutte le scuole della Campania di interagire con tutti i risultati realizzati dalla ricerca", ha aggiunto il presidente del CdA di Databenc Diego Mascolo.
Alfredo Troiano di Netcom Group spiega il suo ruolo nelle "fasi di catalogazione e archiviazione, fino alla modalità innovativa di fruizione personalizzata sul portale PorBec, dove ogni utente può creare il suo catalogo e avere un’esperienza arricchita attraverso il riconoscimento dell’immagine o la prossimità con un’opera d’arte nel museo".

Non è mancato il contributo del responsabile tecnico ES Progetti e Sistemi Maurizio Dragoni: "L’Atlante della Conoscenza consente di interrogare i dati presenti nella banca dati di Remiam. Il sistema WebGIS è un applicativo su postazione fissa, ma utilizzabile anche tramite app, che consente di localizzare la posizione dell’utente, fare ricerche spaziali dei dintorni, localizzare beni culturali e creare percorsi per raggiungerli con indicazioni dall’app".

Enrico Benvenuto di Databooz ha aggiunto: "Databenc definisce un insieme di opere come spazio espositivo interno al museo, privato o esterno, dove possiamo monitorare i parametri, ad esempio gli ingorghi in alcune sale. Con la geolocalizzazione, i visitatori danno informazioni incrociate sui social, che consentono al curatore di ritarare i layout. Il sistema si basa sulla tecnologia di derivazione militare LORA, che trasmette in pochi byte, senza gps e a distanza di 50 km i dati IoT, per fornire in tempo reale informazioni sull’andamento delle variabili".
La ricercatrice dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo "Mauro Picone" - CNR Isabella Torcicollo spiega che "ci siamo occupati di analisi, modellizzazione e simulazione delle traiettorie dei visitatori nelle aree museali. Tracciamento, con antenne bluetooth che rilevano i segnali dei dispositivi dei visitatori, comprensione del comportamento, simulazione delle traiettorie e ottimizzazione dei flussi, per controllare il numero di visitatori in specifiche sale o in tutto il museo e le tipologie di accesso che meglio consentono di raggiungere gli obiettivi prefissati".

Le ha fatto eco la ricercatrice dell’Istituto di Scienze Applicate e Sistemi Intelligenti Elisa Miccio: "Abbiamo messo a disposizione del progetto la nostra expertise in interferometria olografica digitale realizzando Computer Generated Holograms su supporto bidimensionale che danno al visitatore la percezione di tridimensionalità, sia con materiale fotografico, sia con programmi numerici cad”.

Il tecnologo dell’Istituto di Scienze Applicate e Sistemi Intelligenti Vito Pagliarulo spiega che "per Remiam abbiamo realizzato sistemi di interferometria Speckle basata su laser a bassissima potenza non distruttivo, che consente di investigare oggetti a pieno campo e a distanza senza danneggiare il bene, rilevandone eventuali imperfezioni o contraffazione. Questo è possibile anche tramite utilizzo di telecamere termografiche. Con queste tecnologie è possibile infine valutare la bontà di un intervento di restauro. Tutto con tecniche portatili, senza spostare il bene".

Tra i relatori anche il professore associato di estetica all'Università di Salerno Francesco Vitale: "Abbiamo realizzato un gioco online per bambini con a tema l’opera Comme un Jeu d’Enfant, presentata da Daniel Buren durante la realizzazione dell’opera principale dell’atrio del MADRE Axér Desaxér. L’applicazione consente di utilizzare come elementi costruttivi dello spazio luoghi o elementi architettonici della città. Abbiamo anche realizzato un video ispirato all’idea dell’artista di abbraccio alla città, proiettato all’interno del museo per riportare elementi architettonici e ambientali che riconducano per colori e forme ai temi dell’opera".
La progettista di "Conform S.C.A.R.L" Virginia Rosania aggiunge che "abbiamo testato modelli e teniche di comunicazione innovativi per avvicinare il target dei più giovani, con app Remiam e Challenge a realtà aumentata e gamification. I 5 itinerari di Napoli sono navigabili a 360 gradi, inquadrando punti di interesse geolocalizzati si accede a contenuti aggiuntivi e materiali di approfondimento, clip audio/video. Al temine degli itinerari è possibile testare quanto appreso in modo interattivo con giochi. Inoltre abbiamo realizzato i prodotti audiovisivi PartenoPlay, un docufilm nel quale sei cantanti raccontano napoli, la serie televisiva Casatiello, che racconta ai bambini il patrimonio di tradizioni della città attraverso Pulcinella, le 3 puntate televisive condotte da Veronica Maya per avvicinare i più giovani ad arti, musica, anche col racconto delle pizze centenarie di Napoli".