Benevento

E' stata condannata a 6 anni per estorsione e due tentate estorsioni, ma assolta, perchè il fatto non costituisce reato, dall'accusa di istigazione al suicidio, perchè manca l'elemento soggettivo, di un 47enne arianese che nell'ottobre del 2017 si era tolto la vita. Un gesto che, secondo gli inquirenti, aveva compiuto perchè terrorizzato dalle minacce che gli avrebbe rivolto lei: avrebbe rivelato i loro incontri alla moglie se il malcapitato, al quale aveva fatto credere di essere rimasta incinta, non le avesse dato una somma di denaro.

E' la sentenza della Corte di assise (presidente Pezza, a latere Monaco più la giuria popolare) per Sonia Matei (avvocato Mario Villani), 45 anni, nazionalità rumena, residente a San Giorgio del Sannio, condannata anche al risarcimento dei danni ai familiari della vittima e ad un'altra persona assistiti dall'avvocato Giuseppe Romano, e ad una ulteriore parte civile rappresentata dall'avvocato Nicola Covino.

Condannato anche ad 1 anno e 6 mesi, pena sospesa, concesse le attenuanti generiche, Francesco Festa (avvocati Vincenzo Sguera e Luigi Diego Perifano), 66 anni, di Benevento, che rispondeva di favoreggiamento della prostituzione. Uno dei frequentatori della donna, destinatario di una richiesta di denaro, avrebbe chiesto il suo intervento, e lui, a detta della Procura, l'avrebbe rassicurato. Con l'obiettivo di allontanarla da lui, avrebbe detto alla Matei che le avrebbe procurato altri clienti.

Il pm Maria Colucci aveva chiesto 7 anni e 6 mesi per Matei e 3 anni per Festa.

Come più volte ricordato, i due imputati erano stati colpiti nel 2019 da una ordinanza di custodia cautelare adottata in una indagine del sostituto procuratore Marcella Pizzillo e dei carabinieri: Matei era finita in carcere, Festa ai domiciliari. Al termine degli interrogatori di garanzia, il gip Gelsomina Palmieri aveva disposto gli arresti in casa per l'allora 43enne ed aveva rimesso in libertà Festa, revocando il provvedimento nei suoi confronti.

Comparsa dinanzi al giudice, Matei si era definita una vittima di coloro che ne avrebbero approfittato, presentandosi come single e promettendole soldi dopo aver avuto con lei rapporti sessuali. Sparendo poi nel nulla e senza rispettare l'impegno.

Argomenti ribaditi in aula lo scorso 28 maggio, quando si era sottoposta all'esame, sostenendo di non aver mai creduto che il 47enne potesse farla finita. Pensavo che fosse soltanto una scusa per non darmi i soldi che mi aveva promesso per la prestazione sessuale, aveva affermato la Matei, che aveva escluso ogni minaccia, spiegando che sia in quel caso, sia in altri il suo unico obiettivo era soltanto quello di recuperare i soldi da coloro che non l'avevano pagata.