Avellino

"Sono passati 40 anni, l'età avanza, ma la tappa qui è obbligatoria. Io mi fermo sempre ad Avellino e ad Atripalda". Stefano Tacconi riabbraccia Avellino e gli amici con cui ha condiviso i tre anni in biancoverde dal 1980 al 1983. "Ci incontriamo sempre, ci dobbiamo vedere per forza anche con Salvatore (Di Somma, ndr). Il legame è così forte. Sono stati tre anni importanti della nostra carriera e del mio lancio verso traguardi importanti. Mi ha dato talmente tanta forza ed esperienza che mi hanno aiutato alla Juventus”.

Tacconi era nel gruppo azzurro di Italia '90, delle "Notti Magiche". L'ex estremo difensore dei lupi si esprime così su Gigio Donnarumma: "Sono stato uno che lo ha anche criticato. - ha spiegato Tacconi - È giovane ed è giusto avere qualche critica. Se dici che è solo bravo, si abitua. Ogni tanto, una bacchettata non fa male. È giovanissimo, sta migliorando. Ha fatto una scelta, secondo me, sbagliata (il riferimento è al Paris Saint-Germain). Ognuno ha un'idea. Guadagnerà un po' di più. Ma tornando alle prestazioni, sta migliorando. È stato protagonista di questa Nazionale ed è giusto riconoscere i meriti”.

Nella selezione italiana del Mondiale del 1990, Tacconi ha avuto come compagni di squadra Roberto Mancini e Gianluca Vialli, simboli del successo a Euro 2020: "Hanno giocato ai livelli massimi. Sanno bene cosa significa uno spogliatoio, costruire un gruppo. Lo staff è stato di aiuto. Da calciatori hanno giocato tutti insieme. Qualcosa di buono si sono portati dietro dalle esperienze calcistiche. Poi ci vuole anche un po' di fortuna nel calcio. Scaramanticamente, anche l'11 luglio, come per il Mondiale '82, era nel destino”.

L'augurio all'Avellino: "Come succede in Nazionale bisogna costruire. - ha aggiunto Tacconi - Passo dopo passo, si trovano gli effetti del lavoro che fai. È normale che se sbagli una volta, la seconda è di esperienza e puoi solo migliorare".