Quattro anni, contro i 6 anni e 8 mesi proposti dal Pm. E' la condanna decisa dal gup Gelsomina Palmieri, con rito abbreviato, per un 54enne camionista della Valle Telesina, accusato di aver molestato sessualmente la figlia minore.
Difeso dagli avvocati Salvatore Verrillo e Luisa Aceto, era stato chiamato in causa da una indagine del sostituto procuratore Marcella Pizzillo, centrata su fatti che sarebbero iniziati nel 2011. E' da allora che lei, all'epoca 11enne, avrebbe subito le condotte del papà, che avrebbe allungato le mani. Mentre dormiva, si sarebbe infilato nel suo letto e le avrebbe toccato il seno e le parti intime. Ed altrettanto avrebbe fatto anche mentre erano in macchina.
Comportamenti, quelli ipotizzati dagli inquirenti, che, dopo una pausa, avrebbe mantenuto, una volta al mese, fino al 2016. Una situazione che la piccola aveva descritto in un tema a scuola, di cui avrebbe parlato in precedenza con i compagni di classe, e che era stata segnalata alla dirigente scolastica.
Da qui una inchiesta sfociata nella perdita della patria potestà stabilita per il genitore dal Tribunale per i minori- l'imputato era stato costretto a lasciare l'abitazione di famiglia- e costellata dalla celebrazione, nel 2018, di un incidente probatorio nel corso del quale la ragazza aveva ribadito le accuse nei confronti del padre, che ha sempre sostenuto di essere vittima di una vendetta.