Avellino

Dodici giorni alla partenza per il ritiro a Roccaraso. La “lista della spesa” è stata definitivamente stilata nel corso del vertice di mercato tenutosi lo scorso venerdì, a Montefalcione, tra il presidente D'Agostino, il tecnico Braglia e il direttore sportivo Di Somma: un difensore centrale, un cursore di fascia mancina e uno di fascia destra; un regista, due trequartisti e due attaccanti, oltre al classe 2000 Messina, già ingaggiato, per rendere l'Avellino competitivo e in grado di puntare alla vittoria del campionato. Il “carrello” aspetta solo di essere riempito, i tifosi iniziano a manifestare una certa impazienza, ma guai a comprare tanto per comprare. La base è solida e la vera differenza non la farà riempire in fretta e furia le 5, 6 caselle mancanti al mosaico biancoverde, ma sceglierle con estrema cura e cautela per ottimizzare l'investimento del budget, ben superiore a 5 milioni e mezzo di euro spesi nella scorsa stagione per ricostruire la rosa da zero.

Ripartire dal 3-4-1-2 garantirà la necessità di operare un minor numero di innesti, oltre a non avere esuberi, e si potrà così puntare su profili top per la Serie C o di categoria superiore. Insomma, si potrà spendere tanto per poche pedine, ma bisognerà farlo con intelligenza e senza ansia da "shopping compulsivo". Con un mercato lungo, lunghissimo, davanti, l'urgenza di completare la rosa ai primi di luglio, oggettivamente, non c'è, ma è altrettanto comprensibile che con il passare dei giorni i supporter bramino di conoscere i futuri protagonisti e guardino ai rinforzi delle altre ragionando sull'eventualità che potessero essere utili alla causa della propria squadra del cuore. Mantenere la calma, da entrambe le parti, sarà, perciò, fondamentale per scegliere bene e non deludere le aspettative oggettivamente e legittimamente alte dopo la semifinale playoff centrata nella scorsa annata agonistica e per le ambizioni, dichiarate, con cui si è ripartiti.

Arrivi, ma non solo. La rosa andrà sfoltita e c'è da mettere in preventivo qualche cessione eccellente. In mediana, dove è stata manifestata ai diretti interessati la volontà di ripartire da D'Angelo e Rizzo, potrebbe, come detto, essere Aloi il sacrificato. Occhio, però, anche alla posizione di Ciancio: il più impiegato da Braglia nel suo primo campionato all'ombra del Partenio. Uomo spogliatoio, garanzia sulla fascia destra, non disdegnerebbe di riavvicinarsi a casa, lui che è genovese ma vive ad Alessandria. Se dovesse partire potrebbe essere Aleandro Rosi del Perugia l'alternativa. Gli umbri lo lascerebbero partire, ma al momento non ci sono contatti o offerte ufficiali.