Avellino

Definito il ritorno di Claudiu Micovschi, l'Avellino continua a lavorare alacremente per consegnare a Piero Braglia innesti mirati in vista dell'inizio del ritiro a Roccaraso (24 luglio). Se nella scorsa stagione le difficoltà per iniziare la preparazione furono evidenti, complice la necessità di rifondare la rosa partendo da zero, stavolta la base da cui ripartire è solida e numericamente adeguata, motivo per cui la calma piatta che sembra caratterizzare le operazioni di mercato dei biancoverdi è solo apparente. Lontano da occhi indiscreti, nel quartier generale a Montefalcione, dove si è consumato l'incontro con l'esterno d'attacco rumeno che il Genoa girerà nuovamente in prestito in Irpinia, si ponderano le mosse da compiere per ottenere il fatidico salto di qualità. Nessuna fretta, nessun assillo, guai a comprare tanto per comprare, ma telefoni bollenti.

Ruolo per ruolo ci sono, ovviamente, dei profili in cima alla lista dei desideri. Arriverà un terzino sinistro. Giovanni Pinto è legato al Catania sino al 30 giugno 2023, ma le nubi che si addensano sul futuro degli etnei restano: la possibilità che il cursore di fascia cambi aria sono concrete. Pinto è un vecchio pallino della dirigenza biancoverde, fu cercato con insistenza la scorsa estate, ma alla fine non se ne fece nulla. Al suo posto arrivò Fabio Tito con cui potrebbe ora dividere il presidio della fascia mancina formando una coppia di titolari in grado di garantire corsa, quantità e qualità. Pinto metterebbe a disposizione della causa la sua maggior atudine alla copertura difensiva rispetto all'ex Vibonese. C'è da registrare, però, un'offerta della Reggiana. L'Avellino non parteciperà ad aste, ma è chiaro che bisognerà valutare se replicare alla proposta del club emiliano rilanciando. Aleandro Rosi del Perugia è il nome sondato nel caso di complicazioni. Per la fascia destra c'è, invece, Tommaso Cancelotti in cima alla lista dei desideri. Rispetto a Pinto ha il contratto con scadenza al termine della prossima stagione e il Perugia vuole cederlo per evitare di perderlo a parametro zero a partire da febbraio 2022. Per abbinarlo a Ciancio, c'è da superare la concorrenza di Bari e Pescara.

E si arriva al centrocampo, al regista tanto agognato che avrà il compito di dare ritmo e geometrie; che manca dal divorzio con Di Paolantonio. Non c'è stato ancora alcun contatto diretto, ma Marco Armellino piace in maniera conclamata a Di Somma. Il direttore sportivo è alla finestra dal momento in cui il centrocampista è stato ufficialmente messo sul mercato. Trentadue anni il prossimo 21 agosto, Armellino non ha bisogno di presentazioni. Sulla promozione in Serie B del Monza e sulla A sfiorata c'è la sua impronta. Chiudere la carriera vicino alla sua Vico Equense, firmando un contratto triennale, potrebbe fare la differenza, ma dal Bari al Padova (che oggi si è assicurata Chiricò con un contratto triennale) c'è la fila, proprio per la sua capacità di spostare gli equilibri.

In attacco, Micovschi a destra e filo diretto per un altro ritorno all'ombra del Partenio: quello di Marcello Falzerano, che andrebbe a posizionarsi a sinistra per rientrare sul destro, come il collega rumeno, sul versante opposto e a piedi invertiti. Nel cuore dell'attacco c'è sarà Maniero e Jacopo Murano, pure lui di proprietà del Perugia, rappresenterebbe più di una semplice alternativa all'ariete ex Pescara. Qui la rivale più agguerrita è rappresentata dal Catanzaro di Calabro.