Cava de' Tirreni

I carabinieri del comando provinciale di Salerno hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Gennaro Ferrara. L'uomo, ritenuto sin dalla fine degli anni ’90 uomo vicino al clan “Bisogno”, è accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso, usura, intestazione fittizia di beni, attività di erogazione di finanziamenti in assenza di autorizzazione e trasferimento fraudolento di valori.

Le indagini erano partite a novembre 2019 e sono state effettuate dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Salerno e personale della DIA che hanno acceso i riflettori sulla famiglia Ferrara per valorizzare precedenti accertamenti di natura patrimoniale e documentale. In particolare gli investigatori hanno voluto appurare le circostanze che avevano portato all'acquisizione di un bar annesso al distributore di carburanti “IP” (ex “Total Erg”) e ubicato in via XXV luglio a Cava de' Tirreni. Il precedente proprietario, infatti, a luglio del 2015 si era suicidato a causa di un'eccessiva esposizione debitoria.

Dagli accertamenti è emerso che l'uomo aveva “instaurato con Gennaro Ferrara un rapporto di natura usuraria, la cui mutazione in forma estorsiva aveva nel tempo imposto il passaggio dell'attività alla famiglia di quest'ultimo”. Le indagini hanno fatto emergere la presenza di due accordi che, di fatto, hanno determinato l'estromissione del precedente proprietario dall'attività. I carabinieri hanno ricostruito che il primo contratto prevedeva che la vittima si assumesse tutti i rischi d'impresa e i relativi debiti, mentre l'80% degli utili sarebbe stato attribuito a Ferrara. Successivamente era stata stipulata una scrittura privata con la quale il proprietario s'impegnava a cedere definitivamente l'attività a Ferrara in cambio di 250,00 euro al mese fino alla morte di una delle due parti. Evento che si è verificato a distanza di pochi mesi con il suicidio della vittima.

Nell'ambito dell'operazione è stato anche disposto il sequestro finalizzato alla confisca della somma complessiva di 90.500,00 euro, anche per equivalente; dell'attività bar/pasticceria/tabacchi annessa al distributore di carburanti "Ip" sito in via XXV luglio a Cava de' Tirreni; delle quote delle società "Tm distributori s.a.s." e "Peccati di gola s.a.s.". Nell'inchiesta, inoltre, risultano indagati per intestazione fittizia anche alcuni componenti della famiglia Ferrara.

Le indagini, inoltre, hanno consentito di portare alla luce altri episodi di illecita erogazione di somme di denaro a carico di Gennaro Ferrara.