Avellino

Mancano poche ore all’inizio della nuova campagna di tesseramento  fissato al primo luglio dal neo commissario mandato da Letta , Michele Bordo, ma dentro il pd irpino, nei circoli, vasi linfatici del territorio,  sta montando la ribellione. C’è  vento di ammutinamento e col passare delle ore sta assumendo la forma di un documento di dimissioni di massa, il modo che avrebbero scelto i riferimenti dei circoli che si riconoscono nella candidatura di Nello Pizza - area Petracca-D’Amelio-Santaniello-De Luca – per testimoniare il proprio dissenso rispetto alla linea scelta dal Nazareno.

C’è chi, come Antonio De Feo, militante da anni e componente della commissione per il regolamento congressuale, ha voluto manifestare con una lettera aperta la propria preoccupazione per la direzione intrapresa dalla federazione irpina. “…Come ogni anno, rinnoverò la mia adesione al PD, nonostante TUTTO, nonostante il NULLA, nonostante il NIENTE che subiamo da anni – scrive De Feo -Esprimo solo l’amarezza di appartenere ad un partito che non è comunità, che non rispetta gli iscritti, che non ascolta ma sente cosa si dice per fare ciò che dall’alto è stato chiesto di fare”.

Un chiaro riferimento alla decisione assunta e comunicata dal commissario Bordo, con cui si indice la campagna di adesione 2021 per rimodulare la platea sulla base attuale e non su quella del 2019, confermata nel 2020, già chiusa e definita nel corso del precedente periodo di commissariamento guidato dal deputato napoletano Aldo Cennamo.  La linea indicata da Letta è stata sposata pienamente dal deputato Umberto Del Basso De Caro e dal consigliere regionale Livio Petitto, che sponsorizzano la candidatura di Gerardo Capodilupo.

Il gesto dei segretari di circolo si annuncia estremo, un tentativo ultimo di far saltare il tavolo. La netta opposizione già espressa dagli esponenti di spicco dell’area deluchiana evidentemente non è bastata, al punto da profilare la sottoscrizione di un documento di massa.