Caserta

E' in corso dalle prime luci dell'alba un’operazione di polizia giudiziaria avente che ha portato all’esecuzione di misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di alcuni appartenenti alla Polizia Penitenziaria.

L'operazione fa riferimento agli episodi avvenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile 2020 quando nel corso di una rivolta durante la pandemia. In quella circostanza vi fu una dettagliata reazione da parte degli agenti della polizia penitenziaria. E di contro i detenuti avevano parlato di un pestaggio vendicativo nei loro confronti.

Le indagini hanno fatto il loro corso attraverso l'unità speciale. Secondo gli inquirenti, gli agenti avrebbero prelevato i detenuti dalle le sezioni del reparto Nilo costringendoli a subire una serie di violenze fisiche e psicologiche. In particolare, i reclusi sarebbero stati costretti ad inginocchiarsi, denudarsi, fare flessioni oltre a ricevere calci, schiaffi, pugni, manganellate e testate da parte degli agenti che indossavano caschi antisommossa. 

Alla fine le denunce dei detenuti hanno portato la Procura ad indagare su 144 agenti della polizia penitenziaria:  92 in servizio al nucleo operativo di Napoli Secodigliano, 36 appartenenti al Notp di Santa Maria Capua Vetere e 18 in forza al Notp di Bellizzi Irpino.