Avellino

Nel piano d’ambito dei rifiuti irpini resta indicato il biodigestore di Chianche e il Consiglio dell’Ato che avrebbe dovuto adottarlo si conclude in un nulla di fatto per la mancanza del numero legale necessario all’approvazione. Assenti i sindaci che fanno riferimento al consigliere regionale Murizio Petracca (Pd), ma anche l’assessore delegato del Comune di Avellino, Geppino Giacoppe e diversi esponenti di centrodestra a partire da Giovanni D'Ercole. Un chiaro segnale politico che mette in evidena le divisioni interne sulla linea da adottare per il piano rifiuti in Irpinia soprattutto alla luce dell decisione dell'ato di proseguire sull'intenzione di realizzare nell'areale del Greco di Tufo l'impianto di smaltimento dell'umido. 

E su questo punto si registra l'ennesimo accorato appello dell'associazione "Nessuno tocchi l'Irpinia". 

"Nel Piano, che noi riteniamo incompleto e carente rispetto sia all'analisi che alle proposte sulle misure da introdurre per migliorare la percentuale di raccolta dei rifiuti, è contemplata anche la parte inerente l’impiantistica e in particolare quella che fa riferimento all’importante filiera dei rifiuti umidi e organici che prevede l’ampliamento del già operativo biodigestore di Teora e la realizzazione di uno nuovo. Per quest’ultimo la Presidenza e il Direttore generale hanno confermato l’allocazione nel Comune di Chianche pur sapendo che vi è stato il pronunciamento di bocciatura, attraverso la sentenza numero 840/ 2021, emessa dal Tribunale Amministrativo Regionale della Campania. Riteniamo di aver spiegato compiutamente in tutto questo periodo di tempo le ragioni che ci hanno indotto a ritenere quella di Chianche, per le sue implicazioni territoriali, economiche e ambientali, una scelta sbagliata ma anche per le sempre più probabili ricadute giuridiche e amministrative che ne inficerebbero la stessa realizzazione. 

Perché questo non lo diciamo più solo noi Sindaci, Comuni, imprenditori, operatori agricoli, associazioni e forze sociali dell’intera Irpinia ma la Magistratura amministrativa la quale attraverso la suddetta sentenza non solo ha dato torto, nella forma, alla Regione Campania, la quale attraverso la sua struttura tecnica aveva ritenuto il progetto non assoggettabile all’autorizzazione di Valutazione Impatto Ambientale, ma di fatti l’ha inficiata nella sostanza in quanto nelle motivazioni del provvedimento ci sono le ragioni di fatto e di diritto alla base della incompatibilità del sito di Chianche.

Per queste ragioni, al Sindaco di Avellino Gianluca Festa , ai Consiglieri Regionali Maurizio Petracca, Livio Petitto e Vicenzo Ciampi, che hanno preso pubblicamente posizione su tale vicenda, rivolgiamo un ultimo appello alla coerenza e alla responsabilità perché non si realizzi un qualcosa che si annuncia di per sé improponibile e dannoso per lo stesso necessario completamento del ciclo integrato dei rifiuti in Irpinia.

Sarà un dovere morale di tutti noi soggetti facenti parte di questo Coordinamento assicurare la coerenza di questa battaglia di civiltà portandola, qualora ve ne fosse bisogno, in tutte le sedi competenti, perché sia fatta completa giustizia su una vicenda che già da tempo avrebbe meritato altre soluzioni, che pur esistevano e si rendevano praticabili, ma che solo l’inspiegabile ostinazione della Presidenza dell’ATO Rifiuti non ha voluto vedere" onclude la nota firmata dal coordinamento “#Nessuno Tocchi l’Irpinia”