Ariano Irpino

Si difende attraverso i suoi genitori il 16enne di Ariano Irpino identificato e denunciato al tribunale per i minorenni di Napoli come uno dei presunti autori del gesto di omofobia ai danni di un 17enne gay di Grottaminarda. Fatti avvenuti all'interno di un bar che affaccia alla centralissima Piazza Mazzini lo scorso 13 giugno: “Preferisco sparire piuttosto di essere incriminato di un qualcosa mai commesso.”

A diffondere la notizia in una nota ufficiale era stata due giorni fa la Questura di Avellino al termine delle indagini condotte dalla Polizia di Ariano. Il ragazzo gay aveva denunciato attraverso i social di essere stato sbeffeggiato per la sua diversità da più persone, tutti coetanei a tal punto da indurlo ad allontanarsi dal locale.

 “E’ una storia che in soli pochi giorni, sta già segnando la nostra vita - afferma il papà del minore denunciato - erano in tanti quel giorno, come ha dichiarato sui social proprio il ragazzo di Grottaminarda. Mio figlio è diventato per tutti un delinquente, o meglio il capro espiatorio di questa storia. Si solo lui a scontare le colpe di tanti. Come mai? Se ha sbagliato è giusto che paghi, da genitore sono il primo ad assumermi ogni responsabilità e nello stesso tempo a difenderlo dando vita se necessario anche a gesti clamorosi.

Non mi fermerò, andrò fino in fondo su questa vicenda le cui conseguenze potrebbero sfociare in qualcosa di estremamente grave. Da due giorni mio figlio non mangia e non dorme, estremamente provato dopo la notizia, al momento ancora informale della denuncia da parte della Polizia. Non abbiamo nulla di ufficiale in mano. E’ molto provato, come del resto lo siamo anche noi e il nostro timore è che possa compiere qualche gesto inconsulto.”

La famiglia rivolge un appello alle massime istituzioni affinchè si possa fare al più presto chiarezza su questa delicata vicenda e a chi non conosce i fatti: “a non colpevolizzare o cercare a tutti i costi di arrivare al suo nome o alla scuola che frequenta scrivendo  messaggi sui social che sanno solo di perbenismo e curiosità morbosa che in questo momento di certo non aiutano nostro figlio.”